Turisti cafoni, Centinaio invoca la tolleranza zero

“Turismo di massa o di qualità? Io comunque sono per multe salate per chi sgarra”. Il ministro Gian Marco Centinaio interviene su Twitter a proposito del ritorno dell’ipotesi del numero chiuso per alcuni dei gioielli del turismo italiano.

A lanciare l’idea, questa volta, è Cortina d'Ampezzo, che sta pensando di limitare l’accesso a una delle meraviglie delle Dolomiti: il lago di Sorapis, preso d’assalto in questo periodo da oltre duemila persone al giorno che, al tramonto, si allontanano lasciando sulle sue rive rifiuti di ogni genere.

Operatori spaccati in due
Una cifra enorme, per il fragile ecosistema di un laghetto di montagna. Gli operatori turistici locali sono spaccati in due: c’è chi dichiara al Corriere del Veneto di volere un limite massimo di visitatori, oltre il quale bloccare l’accesso all’area, e chi è contrario all'idea.

La prima ipotesi è realizzabile, dal momento che lungo il percorso esiste una cengia attraverso la quale può passare solo un escursionista per volta. Tuttavia in molti invocano l’accessibilità a tutti del bene naturalistico, nel nome della libertà: ”Il numero chiuso - dicono - creerebbe visitatori di serie A e di serie B. Invece questo lago è un angolo di paradiso del quale tutti devono poterne godere. Ma occorre prestare più attenzione, magari aumentando la vigilanza”. Su quest'ultimo punto si trova d'accordo Centinaio, che invoca tolleranza zero verso i cafoni.

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