Il commento del direttore
Remo Vangelista
Lancia l’allarme sui flussi dall’America il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. Sulla base dei dati relativi al primo semestre si evidenzia infatti un calo degli arrivi rispetto allo scorso anno che però, ricorda, era stato il migliore di sempre per l’incoming dagli States. E butta poi acqua sul fuoco con la fiducia in un recupero nel secondo semestre.
In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa Bocca individua tre fattori alla base della contrazione dei flussi: in primis il calo del dollaro sull’euro, che ha inevitabilmente abbassato il potere di acquisto dei turisti americani. Poi ovviamente l’incertezza generale che ha un riflesso in particolare sulle prenotazioni anticipate tipiche di questo pubblico. Infine il rallentamento della Borsa americana. Da escludere, invece, secondo il presidente, l’effetto dazi che al momento non sta toccando l’industria del turismo.
E a soffrire maggiormente di questa situazione ci sarebbero le città d’arte: “Ho sempre detto che i risultati eccezionali del 2024 erano trainati dal mercato americano, che aveva “invaso” le nostre destinazioni più iconiche – Firenze, Roma, Venezia, Capri, Taormina - conclude Bocca -. Tutte mete già molto note al pubblico statunitense. Ora sono proprio quelle località a soffrire di più”.