Italia in ascesa,
presenze a quota
476,9 milioni

Il turismo italiano continua a crescere: 476,9 milioni le presenze previste per il 2025, pari a un incremento di 2,3 punti percentuali rispetto al 2024. A dirlo la terza edizione del rapporto annuale ‘Turismo & territorio. Tendenze, impatti e dinamiche d’impresa: le sfide della filiera turistica’, a cura di SRM-centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo.

Tornando alla stima delle presenze, 212,1 milioni saranno quelle domestiche e 264,8 milioni quelle straniere.

Il valore aggiunto della filiera dovrebbe raggiungere i 106,3 miliardi di euro, pari al 106,4% dei livelli pre-pandemici, mentre il fatturato del comparto ‘Alberghi e Ristoranti’ segna un incremento dell’1,6% sul 2024 e addirittura un +25,6% rispetto al 2019.

Dieci miliardi per le imprese

Il rapporto è stato presentato in occasione dell’annuncio dell’accordo siglato tra la banca, Confindustria Alberghi, Federturismo e Federterme. “Mettiamo a disposizione del settore 10 miliardi di euro nell’ambito dell’accordo nazionale da 200 miliardi - fa osservare Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo -, al fine di cogliere le opportunità e le sfide che stanno interessando il comparto”. Un fondo che andrà a finanziare la riqualificazione delle strutture, gli investimenti in prodotti, servizi e tecnologia, il supporto alla digitalizzazione e anche il sostegno allo sviluppo di nuove soluzioni di staff housing.

Tornando ai dati del rapporto, secondo l’Indice di Competitività Turistica Regionale (ICTR) elaborato da SRM, che analizza 98 regioni di Italia, Spagna, Francia e Germania, il nostro Paese ottiene la media più alta (123,4 punti) rispetto al valore UE4 di 100. La Provincia Autonoma di Bolzano si colloca al primo posto assoluto, con Veneto, Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Lombardia, tutte tra le prime 15 destinazioni europee.

La survey SRM 2025 (elaborata nell’ambito del Programma GRINS), condotta su 1.000 imprese alberghiere, mostra che il 64% di esse ha investito oltre il 15% del fatturato negli ultimi tre anni, che il 47% prevede nuovi investimenti nel triennio 2025–2027 e che le motivazioni principali sono legate al miglioramento delle performance aziendali e all’adeguamento alle nuove aspettative dei viaggiatori. Investimenti che si focalizzeranno su efficienza, sostenibilità e qualità dell’offerta turistica, declinata anche sul tema della formazione del personale e del management.

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