Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Gennaio è un periodo di bassa stagione per noi, ma l’impatto sulle prenotazioni, almeno inizialmente, sarà inevitabile”. Questa l’opinione di Zekiye Yucel, fondatrice di Aito, l’Associazione dei tour operator indipendenti della Gran Bretagna, a proposito dell’attentato di ieri a Istanbul.
Secondo Yucel, che è anche managing director dell’operatore The Discovery Collection, l’eco dei tragici fatti di sangue sarà maggiore per le strutture ricettive a due e tre stelle, perché “i turisti si sentono maggiormente al sicuro negli hotel di fascia alta, forse perché le persone che soggiornano in queste strutture sono quelle più abituate a viaggiare”.
Concorda con lei Ted Wake, managing director dell’operatore Kirker Holidays: “A essere maggiormente colpita potrebbe essere la fascia più economica di mercato - sostiene -, mentre invece le altre tipologie di clientela potrebbero essere più determinate che mai a visitare Istanbul proprio in seguito all’attacco”.
Wake aggiunge come anche gli hotel di fascia alta hanno finora retto ai colpi della crisi attirano i visitatori con una politica di pricing accattivante. “La nostra speranza - conclude - è di essere in grado, tra un mese, di sviluppare il mercato primaverile”.
I tour operator britannici aggiungono poi che l’ente del turismo debba rafforzare maggiormente la comunicazione verso i clienti finali, facendo di più per far passare il messaggio che il Paese, nonostante tutto, è sicuro per i visitatori.
Intanto oggi le autorità turche hanno arrestato tre cittadini russi sospettati di avere legami con lo Stato islamico e di essere coinvolti nell’attacco suicida di ieri.