Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’‘effetto Aruba’ si fa sentire anche sugli italiani. Il 2022 ha segnato una netta ripresa degli arrivi nella piccola isola caraibica, con 8.255 visitatori dal Belpaese (3° mercato europeo) rispetto agli 11.237 del 2019 e con ulteriori 1.290 turisti fra gennaio e maggio di quest’anno. “La nostra destinazione - spiegano Tirso Tromp e Valentina Humbert, rispettivamente direttore Europa Aruba Tourism Authority e Marketing & Pr executive Global Tourist - viene scelta in prima battuta proprio per quella peculiare sensazione di benessere psicofisico che dona la sua costante temperatura ventilata a 28 gradi. Ma dietro lo slogan ‘Feel the Aruba effect’ stanno anche il successo di Eagle Beach, oltre che la sicurezza e l’alta qualità dei servizi”.
Il 48% circa degli arrivi tricolore è tuttora concentrato fra agosto e settembre, con soggiorni medi di 7,8 notti e, nel 40% dei casi, in strutture alberghiere “high rise”; principali ospiti sono invece giovani coppie in viaggio di nozze (il 47% ha un’età compresa fra i 30 e i 39 anni), ma anche amanti degli sport acquatici.
Dopo l’inaugurazione a febbraio del nuovo Embassy Suites by Hilton (290 camere), l’anno prossimo si aggiungeranno gli hotel Grand Iberostar adult-only (260 camere) e St. Regis (200 camere), mentre il 2 dicembre è prevista l’attivazione dell’agognato volo Lima-Aruba di Latam: il 70% degli arrivi sull’isola è infatti frutto di pacchetti combinati col Sudamerica e gli Usa.