Incoming in Europa, domanda a livelli record

Sono destinazioni turisticamente mature, ma nonostante questo continuano ad attrarre visitatori internazionali e anzi, quest'anno, stanno registrando livelli record di domanda.

Le mete europee non mostrano segnali di cedimento, come dimostrano i risultati preliminari dei primi tre trimestri del 2013 presentati dal report European Tourism in 2013-Trends & Prospects della European Travel Commission.

Come scritto nell'articolo di Event Report, grazie anche ai flussi dai mercati emergenti la maggior parte delle 32 destinazioni esaminate indica un incremento di arrivi nel periodo maggio-agosto.

La stagione estiva ha dunque visto un'accelerazione della domanda in alcune delle maggiori destinazioni del Vecchio Continente a cominciare dall'Italia, che ha chiuso il periodo gennaio-luglio a +2,5 per cento, mentre il Regno Unito ha beneficiato di un incremento di arrivi del 6 per cento nei primi otto mesi dell'anno e la Spagna, nello stesso periodo, del 4,5 per cento.

Più debole la crescita delle mete scandinave, mentre Cipro ha subito un calo di 5,3 punti percentuali negli otto mesi e il Belgio di 1,5 punti da gennaio a giugno.

A livello generale, l'incremento dei pernottamenti è inferiore a quello degli arrivi, a testimonianza del fatto che, sulla scia delle difficoltà economiche soprattutto degli europei, continua la tendenza a effettuare soggiorni più brevi rispetto al passato.

Si diceva, prima, del ruolo fondamentale dei mercati emergenti: dalla Russia la domanda continua a crescere, così come dalla Cina e dall'India, in concomitanza con l'ascesa della classe media, l'unica a potersi permettere vacanze in Europa.

Anche i giapponesi stanno ricominciando a viaggiare all'estero, anche se si tratta di una tendenza ancora troppo recente per poterne valutare i benefici economici.

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