Pagamenti in contantiVademecum per i viaggi

Dal primo gennaio 2016 il tetto massimo per i pagamenti in contanti è fissato a 2.999,99 euro. Tuttavia nel culmine della stagione estiva, restano gli interrogativi su quali siano i vincoli da rispettare per non incorrere in sanzioni. Il Sole 24 Ore ha riepilogato alcuni dei principali casi particolari, con relativi comportamenti da adottare. Consigli utili agli operatori del turismo organizzato, ma anche a chi viaggia.

Pagamenti a rate
La prima questione riguarda i pagamenti a rate, quando l’importo da trasferire è superiore ai 3mila euro. In questo caso la norma del Mef ammette i pagamenti frazionati se la suddivisione di un importo pari o superiore a 3mila euro è stata dichiarata nero su bianco, attraverso la stipulazione di un contratto tra le parti.

Acquisti turisti extra-Ue
Un’altra questione riguarda gli acquisti da parte dei turisti extra Ue non residenti in Italia. Dal 4 luglio 2017 commercianti e agenti di viaggi possono accettare pagamenti fino a 9.999,99 euro, a patto di comunicare preventivamente all’Agenzia delle Entrate l’intenzione di ricevere il denaro, versare l’incasso in un conto dedicato e richiedere al turista una copia del passaporto e un’autocertificazione che attesti la non residenza nella Penisola.

Affitti brevi
Limiti sono imposti anche per gli affitti brevi. La regola del tetto massimo dei 3mila euro interessa anche il pagamento dei canoni di locazione di unità abitative.

Contanti all'estero
Ultima questione, che non riguarda direttamente chi opera nel turismo, riguarda poi chi viaggia all’estero con importi contanti pari o superiori ai 10mila euro. Dal primo gennaio 2009, chiunque si sposti da o verso l’Italia dovrà dichiarare la somma trasportata al momento del passaggio di frontiera o in via telematica all’agenzia delle Dogane.

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