Nuove tendenze: viaggi nelle isole lontane da tutto

In principio fu Sant’Elena. Scelta come luogo di esilio per Napoleone per il suo essere distante da tutte le terre, dal 14 ottobre scorso è diventata un caso di studio per mondo del turismo.

Con l’apertura dell’aeroporto, che consente di raggiungerla in sole 6 ore di volo dal Sudafrica invece che in 5 giorni via mare, l’isola è finita sotto i riflettori e si prevedono oltre 30mila presenze all’anno. Sant’Elena ha una caratteristica fondamentale che attrae: è remota, isolata, lontana da tutto.

Nel mondo iperconnesso del nuovo Millennio aumentano sempre più le richieste di vacanze detox o comunque di silenzio, lontananza, in cerca di una nuova forma di pace.

Per questo CartOrange ha sviluppato una serie di viaggi ‘ai confini del mondo’, che possano rispondere a questa nuova esigenza.

Fra le proposte, due mete in Indonesia, Flores e Raja Ampat: la prima è un’isolaa un’ora e mezza di volo da Bali, nelle Piccole isole della Sonda, con una natura autentica e popolazioni ancora legate a tradizioni ancestrali. La seconda meta, invece, è a 6 ore di volo da Giacarta e si caratterizza per essere un enorme parco marino, un arcipelago di 1.500 isole.

E ancora l’isola di Ishigaki-jima in Giappone, a duemila chilometri da Tokyo e tre ore e mezza di volo dalla capitale, con clima tropicale, spiagge e un mare perfetto per le immersioni.

Infine, per chi ama climi più freddi e vacanze attive, CartOrange punta su Tofino, sull’isola di Vancouver: capitale del surf e del sup, è l’ideale per entrare in contatto con la trionfante natura canadese.

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