Sharing economy e travel manager: così cambiano i viaggi

In un contesto in cui la sharing economy sta prendendo il sopravvento, anche il settore del business travel si evolve: e nell'era dell'economia condivisa il travel manager, figura-chiave quando si parla di mobilità, è sempre più determinante.

"In questo momento - spiega Rachele Mancinelli, travel manager presso Guala Closures Group - il nostro ruolo ha bisogno di una centralità maggiore all'interno dell'azienda. Non siamo più soltanto coloro che si occupano del viaggio ma coloro che si occupano del viaggiatore".

Inoltre, un'attenzione particolare, viene dedicata a quelle che sono le cosiddette procedure di time saving e ottimizzazione dei costi. Gian Piero Barra, Italy services officer di Ferrero, illustra come sia cruciale orientare i comportamenti d'acquisto dei traveller. "Attraverso una ricerca effettuata internamente, siamo riusciti a studiare soluzioni capaci di conciliare le necessità del viaggiatore con le esigenze di spesa della compagnia". E aggiunge: "Abbiamo migliorato i servizi di mobilità casa-lavoro, la gestione della privacy e abbiamo lavorato sul car-pooling e sul car-sharing tra azienda e dipendenti".

Le opportunità dell'economia condivisa
Eppure, l'Italia sembra lenta nello sfruttamento delle opportunità offerte dalla sharing economy. Aziende come Leonardo, dichiarano ad esempio di avere un processo di condivisione limitato nel loro modello di viaggio. "La cultura del car-pooling è molto lontana dalla nostra mentalità" conferma Fabio Piersantini, responsabile business travel della compagnia. Che spiega: "Vi è ancora molta reticenza nell'affidarsi a un altro guidatore. Stiamo comunque portando avanti delle sperimentazioni e speriamo che qualcosa cambi, in quanto comporterebbe dei vantaggi in termini di time saving e riduzione dell'impatto ambientale".

Gaia Guarino

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