Welcome e la direttiva Tutti i nodi da sciogliere

La prima stagione dopo l'entrata in vigore della Direttiva europea sui pacchetti, quella estiva, è andata: ora c'è l'inverno davanti, con il consueto carico di pacchetti sul lungo raggio.

La distribuzione ha avuto qualche mese di tempo per fare i conti con la nuova normativa, smitizzando alcune paure e trovando zone d'ombra ancora da chiarire: TTG Italia ha provato a fare il 'tagliando' alla direttiva con Adriano Apicella, a.d. di Welcome Travel, e i consulenti legali e fiscali del network, l'avvocato Carmine Criscione e il professor Franco Vernassa.

Le luci
Secondo Apicella, "la direttiva è una grande opportunità, perché ha chiarito una serie di modalità tramite cui le adv possono ingaggiare i clienti".

Infatti, aggiunge Crescione, "c'è una maggior tutela in termini di recesso, per quanto riguarda il risarcimento danni da vacanza rovinata e finalmente una netta differenza tra la responsabilità dell'organizzatore, di solito il t.o., e quella dell'intermediario, cioè l'adv".

Le ombre
E tuttavia alcuni punti da chiarire emergono: in primis, sottolinea Vernassa, "c'è stato troppo poco tempo per la messa a terra, solo tre settimane. Inoltre, c'è un mancato coordinamento tra gli aspetti civilistici e fiscali, per i quali a livello di normativa siamo ancora agli anni '90: il 74-ter vale si applica per la figura dell'agevolatore? Questo non è chiaro".

Non da ultimo, e qui entra in gioco il ruolo del network, "si richiede una maggiore conoscenza da parte delle adv, perché la normativa fa continui richiami a norme civilistiche che di solito sono di competenza degli avvocati".

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