Ricominciano i viaggi di lavoro, ecco le norme da seguire

Dopo oltre un anno di blocco anche i viaggi di lavoro stanno per riprendere, ma ci sono ancora delle norme che le aziende devono seguire per far viaggiare i propri dipendenti in sicurezza.
Innanzitutto è necessario conoscere bene la normativa riguardante i vari Paesi. Se, infatti, dal 1° luglio il Green pass renderà più semplice spostarsi negli Stati Ue, il discorso si complica per le altre nazioni.

A livello generale i viaggi di lavoro rientrano in quelli essenziali, ma in alcuni casi occorre presentare un tampone negativo al Covid, oppure osservare un periodo di autoisolamento.
Più rigida la normativa applicata negli Stati Uniti, dove - come spiega corriere.it - non possono entrare i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’Area Schengen (inclusa l’Italia), in Regno Unito, in Irlanda, in Brasile, in Sudafrica Cina o Iran. Pochi giorni fa, però, il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, ha chiesto a Washington reciprocità nell’allentamento delle restrizioni sui viaggi, dal momenti che gli Stati Uniti sono stati inseriti nella lista Eu dei Paesi da cui possono riprendere i viaggi non essenziali.

Le valutazioni a carico del datore di lavoro
Prima di far partire un proprio dipendente, inoltre, il datore di lavoro dovrà effettuare una serie di valutazioni coinvolgendo il medico competente e il responsabile del Servizio prevenzione e protezione (Rspp). Ocorrerà poi valutare anche il contesto della trasferta e l’evoluzione della curva epidemiologica del Paese di destinazione.

L’obbligo di vaccinazione, comunque, non c'è, a meno che non si sia un operatore sanitario. Il protocollo invita comunque i datori di lavoro a prediligere lo smart working e i meeting da remoto.

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