Spagna e overtourism: il grido d’allarme delle destinazioni

Spagna sempre più a rischio overtourism. Sono tante le mete, dalle isole Balneari alle Canarie, da Barcellona a Malaga, che stanno soffrendo e cercano di trovare soluzioni.

“Le Canarie sono esauste” recita l’appello lanciato per incitare i residenti a manifestare in difesa dell’arcipelago. Come riporta Il Messaggero, la meta spinge per fermare la costruzione di due complessi alberghieri a Tenerife, l’isola principale dell’arcipelago, e conciliare il benessere dei residenti con l’interesse per la crescita del turismo.

“Le nostre isole sono un tesoro che deve essere difeso” afferma ‘Canarias se agota’, il collettivo che sta dietro a questo movimento. L’anno scorso le Canarie hanno ricevuto 16 milioni di visitatori, sette volte di più dei suoi 2,2 milioni di abitanti.

Non solo nelle Canarie, nelle ultime settimane diversi movimenti anti turisti da tutto il Paese sono proliferati sui social network. “Questa era la mia casa”, è solo una delle frasi comparse sulle porte degli alloggi turistici a Malaga, ma queste scritte non sembrano fermare i turisti.

Lo stesso vale per Barcellona e per le isole Baleari, dove gli attivisti hanno affisso finti cartelli in inglese all’ingresso di alcune spiagge per avvisare del rischio di ‘caduta massi’ o di punture di ‘meduse pericolose’, ma, a quanto pare, senza successo.

Già negli anni 2010 i residenti locali si erano mobilitati contro l’overtourism, soprattutto a Barcellona. Ma dopo la pausa causata da Covid-19, l’esasperazione sembra essere aumentata, visto che l’anno scorso la Spagna ha raggiunto un record coi sui 85,1 milioni di visitatori stranieri.

In Catalogna, che da tre anni sta affrontando una storica siccità, gli hotel della Costa Brava stanno causando danni per l’eccessivo consumo di acqua che attinge dalle riserve idriche. La regione dal mese di febbraio è quasi tutta in stato d’emergenza.

“Ci sono destinazioni turistiche che sono al limite della loro capacità - ha detto Jose Luis Zoreda, vicepresidente dell’organizzazione dei datori di lavoro Exceltur -. È un problema che si presenta occasionalmente in alta stagione e in alcune zone del Paese, ma sta peggiorando”.

Non va però dimenticato che il turismo in Spagna rappresenta il 12,8% del Pil e il 12,6% dei posti di lavoro: tantissime famiglie vivono di questo settore e sarebbe dannoso per il Paese allontanarsi dalla sua tradizionale accoglienza.

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