IntervistaLa legge dei 15 di Luca Battifora

Buongiorno Battifora lo sa che lei è sempre al centro del “calciomercato”?
Se lo dice lei direttore io lo prende per buono. Mi sento lusingato, ma non esageriamo.

Forza qualcosa in più?
Andiamo avanti.

Luca Battifora, genovese, 46 anni, da qualche stagione direttore generale del network G40 si racconta al Caffè con il direttore a poche ore dalla convention del gruppo che dovrà avviare il progetto rivoluzionario per cambiare i rapporti tra distribuzione e produzione.

Comunque in questi mesi ha resistito alle avances. Nega?
G40 mi trasmette grandi soddisfazioni. Abbiamo delineato il piano triennale e voglio essere protagonista di questo sviluppo. Forse adesso va meglio…

Parliamo del piano triennale G40. Parte la rivoluzione?
Poche ore e decolliamo. Vi sarà la completa rivisitazione del rapporto con agenzie e tour operator.

Andiamo nel dettaglio?
Per quanto riguarda i punti vendita ci saranno condizioni chiare e un numero selezionato di tour operator contrattualizzati. Sarà importante non solo quanto si vende, ma come si vende.

Cambieranno i rapporti con i tour operator?
Concentreremo i fatturati su alcuni operatori. Mondo di Vacanze vuole essere il punto di riferimento per i migliori tour operator.

Facciamo nomi e numeri?
Partiremo da gennaio 2013 con massimo quindici tour operator. Le aziende sane e di riferimento per charter, linea e lungo raggio.

Crocieristi fuori dal gruppo?
Per il momento sì, perché il comparto dopo questa stagione si deve stabilizzare.

Facciamo qualche nome dei prescelti?
Siamo nella fase conclusiva, non mi metta in difficoltà.

Conferma però che qualche nome noto resterà fuori dal gruppo dei quindici?
Si, non ci sono i presupposti per farlo entrare. Nel 2012 abbiamo fatto contratti con 42 operatori e passare a 15 comporta scelte dolorose. Il modello non era più sostenibile ed anche i t.o. lo sanno molto bene.

Ora le agenzie dovranno seguire la linea…
Non abbiamo certezze, ma dovranno impegnarsi e soprattutto sgombriamo gli alibi, per tutti.

Così facendo però nel gruppo dei quindici resterà fuori qualche t.o. specialista.
Rischio calcolato. Forse qualcuno lo perderemo per strada. Ma questo è il momento di cambiare, non possiamo perdere ancora tempo.

Perché?
Troppe chiacchere, troppe discussioni che non portano a niente.

A proposito di chiacchere e chiaccherate. Chi porterebbe a cena?
Stefano Pompili e Massimo Broccoli. Poi Davide Catania, Ezio Birondi, Paolo Vairo, Franco Gattinoni, Sergio Testi e Dante Colitta.

Una tavolata da matrimonio.
Forse ho dimenticato qualcuno.

A proposito di Gattinoni. Ma le trattative per la fusione vanno ancora avanti?
Niente trattative, solo stima reciproca.

Cosa salva di questo settore?
I professionisti, perché esistono ancora. Le relazioni personali che mi danno ricchezza e i contenuti di un mestiere bellissimo.

Cosa non sopporta?
La superficialità, troppa. Se ne incontra ovunque. Bisogna tornare a dare valore a chi lo merita. Troppi cialtroni e improvvisati.

Lei ha lavorato in Alpitour. Un pregio del gruppo?
Una grande scuola che mi ha dato molto. Ho imparato ad analizzare il mercato. Ho lavorato in grandi aziende e da tutti ho preso qualcosa.

Avete ancora bisogno del leader?
Mi aspetto che Alpi torni a mettere in campo la progettualità di un tempo. Quella ci manca. Ora più che mai.

L’ultimo libro che ha letto?
Ho riletto “La lunga rotta”. La storia di un velista solitario, coinvolgente.

Appassionato di vela?
Certo. Sino a qualche anno fa ero appassionato di vela e motociclismo. Ora il mio tempo libero è tutto per mia figlia Linda. Giusto così. Bello così.

Almeno uno che non ci parla di calcio…
No beh. Insomma non scherziamo. Sono di Genova quindi…

Quindi?
Tifo per il Genoa. Questo non si discute. Come se chiedessi a lei se tiene alla Juve.

Fine dell’intervista.

Twitter @removangelista

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