Uvet Travel Index: viaggi d'affari in aumento, ma scende la spesa media

Aumentano i viaggi d’affari, ma la spesa media per le trasferte scende, con una conseguenza immediata sul Pil che, a fine 2017, crescerà dello 0,9% rispetto al 2016; un dato inferiore alla stima che, l’anno scorso, indicava per il 2016 un incremento compreso tra l’1,2 e l’1,6%.

È questo, in sintesi, il messaggio che emerge dall’Uvet Travel Index, l’indice creato dal gruppo Uvet che consente di prevedere l’andamento dell’economia italiana sulla base dei trend dei viaggi d’affari. Viaggi che, nei primi nove mesi di quest’anno, sono aumentati del 10% rispetto all’analogo periodo del 2015, ma con una spesa media per trasferta che si è ridotta di 13 euro.

Si moltiplicano le trasferte in treno rispetto all’aereo, mentre per effetto della concorrenza diminuiscono le tariffe ferroviarie che, dal primo trimestre 2014, sono scese del 12% circa. In frenata anche i prezzi dei biglietti aerei, a meno 14% negli ultimi nove mesi rispetto allo stesso periodo del 2015.

“La correlazione tra andamento dei viaggi d’affari e Pil - ha spiegato al BizTravel Forum il presidente del gruppo Uvet, Luca Patanè - è ormai testimoniata da anni grazie all’Uvet Travel Index”. Ma cosa ha determinato il rallentamento imprevisto del Prodotto interno lordo? “Nei primi mesi del 2016 - spiega Patanè - abbiamo assistito a un crollo generalizzato dei mercati, a una instabilità legata al rallentamento cinese e all’inaspettato peggioramento delle economie dei Paesi emergenti. In Europa si è registrata un’inflazione ancora troppo bassa con settori in decisa deflazione". Non sono mancati effetti a sorpresa non prevedibili: "Il terrorismo, la Brexit, il colpo di Stato turco e le rinnovate tensioni con la Russia”.

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