Vacanze nell'Ue, tutte le insidie del roaming

Doveva essere ricordata come la prima estate senza roaming. Il 15 giugno abbiamo infatti detto addio ai costi extra imposti dalle compagnie telefoniche per i viaggi all'interno dei Paesi dell'Unione Europea. Eppure le trappole svuota credito sembrano essere sempre dietro l'angolo quando, ad esempio, si raggiunge in traghetto la Sardegna o un'isola della Grecia.

I pericoli maggiori, secondo lastampa.it, arrivano soprattutto da internet: mentre prima, ogni volta che uscivamo fuori dall'Italia, ci assicuravamo puntualmente di bloccare il traffico dati del nostro smartphone, oggi siamo portati a pensare che sia tutto free e ci esponiamo così con molta più facilità alle insidie mangia credito. Non solo. Per ovviare al calo degli introiti legato alla svolta nelle comunicazioni, molti gestori telefonici hanno alzato le tariffe degli utenti, che pagano, quindi, di più tutto l'anno. Anche quando non vanno in vacanza.

I pericoli dei viaggi in nave
Ma i rischi più grossi si corrono durante i viaggi in traghetto. In questo caso puó infatti capitare di partire la sera e svegliarsi la mattina a destinazione scoprendo di non avere più un centesimo nel nostro telefono. E questo perché nella notte il cellulare, anche se in stand by, ha continuato a scaricare dati, ma ai costi molto più salati delle connessioni satellitari che scattano lontano dalla costa.

Le regole dei Paesi extra-Ue
Un'altra trappola arriva dai viaggi via terra, quando, cioè, si attraversano Paesi vicini a quelli comunitari dove le regole del roaming internazionale non sono scomparse. Senza andare troppo lontano è il caso, ad esempio, di Svizzera, San Marino, Albania, Montenegro, ma anche di Repubblica turca di Cipro. Qui è, bene ricordarlo, si paga. Anche quando il cellulare è riposto nella borsa e continua a scaricare dati.

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