Ipotesi isole Covid free È scontro fra le Regioni

La possibilità che anche l’Italia metta in campo una strategia come quella adottata da alcuni competitor, come la Grecia, ossia la creazione di isole ‘Covid free’ per far ripartire il turismo su numeri non risicati si allontana rapidamente.

Ad affossare una proposta che basava le sue ragioni su più puntelli, ossia la possibilità di gettarsi nella mischia della concorrenza internazionale forti di un prodotto che desse le maggiori garanzie di sicurezza ai turisti, nonché la necessità per alcuni territori di immunizzare al più presto l’intera popolazione, vista la mancanza di strutture sanitarie adeguate in caso di contagio, ci stanno pensando le Regioni italiane.

Lo scontro è ai massimi livelli: il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, sulla scia delle richieste arrivate anche da altre regioni che ospitano nel loro territorio isole minori, dà spazio al suo modo di vedere. “Bisogna partire dalle isole e dalla fascia costiera perché abbiamo una dimensione limitata con poche decine migliaia le persone e quindi la vaccinazione si fa rapidamente. E poi perché Ischia, Capri e Procida sono dei marchi turistici di valore mondiale, che quindi trainano tutto il turismo della Regione e anche dell'Italia”.

Inoltre, aggiunge il presidente della Campania, “bisogna lanciare una campagna di promozione turistica sul piano mondiale, prima di farsi sottrarre turismo dalla Grecia, che già ha cominciato e dalla Spagna che già ha cominciato".

Uguale ed equo
Dalla parte opposta il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che sottolinea come “non possano esserci località turistiche privilegiate a discapito di altre” e il presidente del Veneto, Luca Zaia, che invece la butta sulla provocazione: “Io sono a favore: la nostra isola si chiama Veneto. Non esiste che vado ad immunizzare una località a scapito delle altre”.

Parla di equità il neo presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga: “In questo momento, proprio per le difficoltà che stiamo vivendo dobbiamo dimostrare a tutti i cittadini di questo Paese che c'è equità” dice. Un’equità a cui si appellano anche le associazioni dei consumatori, le città d’arte e le località turistiche in genere non collocate sulle fortunate isole minori.

Manzoni, di nuovo
Anche questa volta, come già accaduto per i viaggi all’estero nel periodo di Pasqua, con la frettolosa ordinanza che ha introdotto 5 giorni di quarantena al rientro, sembra che il mondo del turismo non riesca a lavorare in modo collaborativo.

All’inizio di questa terribile pandemia, tutti hanno citato la peste del Manzoni come modello per interpretare quello che stava accadendo.  

Al mondo del turismo italiano sembra adattarsi di più un’altra proverbiale immagine di manzoniana memoria, quella dei capponi di Renzo, le povere bestie sballottate, legate a testa in giù che, malgrado la comune situazione, “s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”.

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