Danilo Curzi e quel danno causato da Mauritius

Danilo Curzi non ama i riflettori. Difficile leggere sue dichiarazioni sui giornali di settore, ma questa volta si è seduto davanti al computer per lasciare un messaggio su Facebook. Condiviso e apprezzato da molti. Torna sul famoso volo Alitalia bloccato a Mauritius con rimpatrio di una parte dei pax.

Il patron di Idee per Viaggiare appare amareggiato e non nasconde la sua intenzione di voler chiudere la programmazione verso Mauritius, perché "lavoro da 25 anni nel turismo con Mauritius, penso che abbiamo contribuito allo sviluppo turistico di Mauritius con circa 2000 turisti italiani all’anno. Ma la superficialità, l’apprensione illogica, le soluzioni affrettate con le quali hanno gestito pochi giorni fa la situazione e la totale mancanza di coordinamento con il nostro Paese, hanno contribuito a generare un danno incalcolabile ed un effetto domino così violento che stiamo pensando seriamente di chiudere la programmazione. Le nostre idee, i nostri sforzi da anni non possono essere dedicati a chi non sa coordinarsi e rispettare un Paese che nella loro economia è fondamentale. Tutto può essere fatto ma è necessaria ‘la testa’. Tristemente superficiali”.

Un messaggio che profuma di addio verso la meta. Tutto per una psicosi causata da social e notizie strillate (e poco documentate). Tutto per quel bisogno di urlare al mondo che in Italia stava succedendo una catastrofe. Salvo poi accorgersi che si stava esagerando e diventava necessario fare parlare solo gli esperti, quelli veri. Non quelli della tastiera, del copia e incolla o della dichiarazione facile.
E gli imprenditori come Curzi che a malincuore devono rivedere la programmazione e scontare ogni giorno cancellazioni e penali. Forse 'usando la testa’ le cancellazioni potevano essere meno brutali.

Twitter @removangelista

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