Siamo hostess, oltre le gambe c'è di più

In quello che prova ancora a definirsi mondo "civilizzato" è quasi certo che ogni abitante abbia preso almeno una volta in vita un volo.

Sempre in quel mondo che di civile ha più ricordi sfocati che altro, c'è ancora chi pensa che a bordo di quei voli, le signorine che sfilano avanti e indietro per i corridoi degli aerei siano poco più di belle figurine a cui chiedere snack e drink per abbuffarsi a diecimila metri d'altezza.

Magari a cui lanciare qualche fischio, che neanche Roger Rabbit quando vede passare la sua Jessica, per poi commentare con il vicino beone portando la conversazione a dei livelli che forse nei peggiori bar di Caracas un filo di imbarazzo lo provano anche.

Un po' per dare mostra del contrario e un po' perché si definisce un "fotografo documentarista", che Brian Finke, originario del Texas ma adottato in fretta da New York, ha presentato la mostra "Flight Attendants".

La serie di fotografie racconta tutti gli aspetti della vita degli assistenti di volo, dai lunghi corsi per la sicurezza a bordo (perché sì, spetta a loro questo onere), alla dimensione più privata, tra divise da stirare alla perfezione e un certosino trucco e parrucco (che al di là di tutto ci vuole).

Gli scatti di Finke saranno anche esposti al festival internazionale della fotografia 'Cortona on the move'.

Un'idea come un'altra per guardare il mondo delle hostess con occhi diversi e fare una figura più da gentleman frequent flyer che da charterista fantozziano la prossima volta che si salirà a bordo.

Twitter @SGianuario

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