Airbnb e gli altriL'affondo di Palmucci: "Servono regole"

Un appello alle istituzioni affinchè gli ‘affitti brevi’ ricevano un chiaro inquadramento. E perché in generale nel settore turistico venga realizzato un riordino complessivo.

Arriva da Aica-Associazione Italiana Confindustria Alberghi e dal suo presidente Giorgio Palmucci (nella foto) la richiesta indirizzata al Governo e ai ministri Alfano, Padoan e Franceschini di definire il profilo normativo del fenomeno veicolato da portali internazionali. Due gli ambiti su cui è necessario l’intervento, quello della sicurezza e quello della fiscalità, sottolineando però anche la necessità di un quadro chiaro e comune per tutti gli operatori.

“Da sempre sosteniamo la concorrenza e il libero mercato, così come le nuove forme d’offerta che attirano nuovi target turistici - dichiara Giorgio Palmucci, presidente di Aica -, ma l’accelerazione di questi ultimi mesi in assenza di un adeguato quadro normativo, sta preoccupando gli operatori. La situazione sta sfuggendo di mano e la distribuzione delle competenze tra Regioni e Stato centrale non ci aiutano certo a fare chiarezza”.

In una lettera scritta al ministro degli Interni Alfano Aica ha dunque fatto presente la necessità di agire sul fronte della sicurezza: “Ci attendiamo un intervento urgente sul tema – prosegue Palmucci -. In assenza di un adeguato quadro normativo infatti, gli ‘affitti brevi’, diversamente da tutte le altre tipologie di ricettivo, non sono tenuti alla registrazione e comunicazione degli alloggiati alle autorità di pubblica sicurezza. Un aspetto questo che, considerate le dimensioni ormai raggiunte dal fenomeno (42mila camere solo a Milano), assume grande rilevanza in termini di sicurezza del territorio e della collettività”.

Al ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, Aica ha invece sottoposto le questioni fiscali, segnalando “gli elementi distorsivi e la perdita di gettito determinata dal mancato riconoscimento di questo tipo di attività che, nella gran parte dei casi, ha abbandonato ogni connotato di occasionalità e spontaneità trasformandosi, a tutti gli effetti, in attività economica”.

L’esigenza di un riordino complessivo del settore, infine, è il tema sottoposto al ministro ai Beni Culturali e al Turismo Dario Franceschini, “che definisca regole chiare e comuni per tutti gli operatori, offrendo quegli elementi di trasparenza, sicurezza  e di corretta concorrenza che i mercati chiedono come condizione per lo sviluppo del settore”.

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