Smeralda Holding: spunta l'ipotesi del rebranding delle strutture

Le camere sono sempre state 360; fin dal principio è questa la capacità alberghiera delle strutture Smeralda Holding. Una scelta, quella di non crescere, dettata dalla volontà di rimanere una destinazione esclusiva.

A fronte di tale decisione, spiega il ceo di Smerada Holding Mario Ferraro, vi è però l'intenzione di riqualificare e ammodernare le strutture presenti. "Stiamo coinvolgendo alcuni tra i più rinomati architetti del mondo per definire l'evoluzione dello stile della Costa Smeralda" racconta.

L'idea di cambiare nome
Non solo un'operazione di restyling, ma anche una mossa di mercato. "I nostri quattro hotel - spiega Ferraro - sono uno a marchio Sheraton e tre appartenenti alla Luxury Collection. Nel futuro, dopo le ristrutturazioni, è possibile un totale rebranding con i nomi di altre compagnie".

La motivazione risiede nella necessità di diversificare i marchi e, dunque, gli standard di ciascun albergo, a oggi molto simili tra loro. "Per accrescere la propria attrattività - conclude l'ad - la Costa Smeralda dev'essere capace di distinguersi, anche nell'hôtellerie".

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