Federalberghi Puglia: “Airbnb fuori controllo, necessario arginare l’abusivismo ricettivo”

“È urgente arginare il fenomeno dell’abusivismo ricettivo”. Così Francesco Caizzi, presidente di Federalberghi Puglia, a fronte di uno scenario ricettivo che nella regione vede aumentare gli affitti brevi irregolari in modo esponenziale. Nel mirino Airbnb, colpevole, secondo Federalberghi Puglia, di aver “contribuito a rendere il fenomeno fuori controllo”.

In soli due anni, precisa la federazione in una nota, da agosto 2017 ad agosto 2019, “il numero degli alloggi offerti è aumentato dell’88,28%, da 21.500 a 40.481. Questo scandaloso sommerso turistico ha immesso nel mercato più di 160.000 camere producendo il fatturato maggioritario (50/60%) dell’intera economia turistica pugliese”.

Il caso Bari
L’associazione degli albergatori pone l’accento sul caso Bari. “Airbnb ha immesso sul mercato oltre 6mila camere al di fuori di ogni regola, che hanno prodotto, nel solo mese di agosto 2019, oltre 11milioni di fatturato senza corresponsione di apporti equivalenti in termini di contributo all’erario e di sostegno  all’occupazione e al reddito”.

Le bugie dell'home sharing
Un fenomeno, quello dell'home sharing, che, secondo gli albergatori, si cela dietro a “bugie”. “Non è vero che si tratta di alloggi condivisi, perché nell’agosto 2019 l’80,03% degli annunci è riferito ad appartamenti interi, dove non abita nessuno. Non si tratta di piccoli redditi integrativi, perché nello stesso periodo periodo il 65,29% degli annunci è pubblicato da host che gestiscono più di un alloggio. Non è vero che siamo di fronte ad attività occasionali, perché il 59,84% degli alloggi è in vendita per oltre sei mesi all’anno”.

Le richieste
Necessario, perciò, intraprendere iniziative di controllo, secondo il presidente di Federalberghi Puglia. “L’assessorato regionale al Turismo deve attivarsi subito per rendere operativo il codice identificativo per gli affitti brevi introdotto da una legge regionale – conclude Caizzi -. Non possiamo perdere un altro anno. La Federalberghi si attivò per tempo con il Governo centrale per far ritirare l’impugnazione del provvedimento alla Consulta, ma da allora alla Regione sono fermi”.

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