Bettoja e il bt: “I corridoi aerei potrebbero aiutare la ripartenza”

Contava sul turismo d’affari Maurizio Bettoja, presidente della catena Bettoja Hotels (nella foto), per far accelerare il business dei suoi hotel romani, duramente colpiti dal blocco degli arrivi turistici da oltreoceano. Ebbene, i primi segnali di una ripartenza ci sono, ma sono ancora troppo deboli: occorre immediatamente, dunque, un cambio di passo da parte del Governo.

“L’allentamento delle misure restrittive che stanno stritolando il nostro inbound è impellente e necessario - spiega -, anche perché manca ancora l’incoraggiamento a viaggiare e i clienti, più che dal Covid, sono spaventati dall’incertezza delle norme”.

Settembre fermo al palo
È comunque un dato di fatto che la ripresa dei contagi stia frenando gli entusiasmi degli italiani che pensavano a un viaggio autunnale nella Capitale: “Dopo un agosto nero per Roma, a causa della mancanza dei mercati long haul - racconta il presidente - settembre era partito bene sul fronte del turismo interno, poi si è di nuovo bloccato tutto in seguito alla risalita della curva dei contagi. Ora abbiamo qualche richiesta di convegni per ottobre e novembre, ma non basta a compensare le perdite dei mesi scorsi”.

Viaggiare in sicurezza
E, nell’attesa del tanto agognato vaccino, suggerisce anch’egli, come molti suoi colleghi, l’ipotesi di creare corridoi aerei transatlantici per favorire le trasferte degli uomini d’affari in tutta sicurezza: “Stati Uniti e Giappone sono sempre stati i nostri primi mercati - sottolinea -, seguiti dalla Cina in lieve, ma costante incremento anno dopo anno. Qui tutto è pronto per il loro ritorno, ma bisogna lavorare sul fronte della sicurezza in entrata e in uscita dal nostro Paese. I corridoi aerei, anche se non risolutivi, potrebbero aiutare la ripartenza”.

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