Les Collectionneurs, Fioravanti: “Perché il nostro modello funziona in Italia”

Les Collectionneurs continua la sua marcia italiana. La community di albergatori e ristoratori indipendenti, il cui Paese natale è la Francia – dove opera con altri brand fin dal 1975 – ha ormai accolto 89 indirizzi italiani su un totale di 540 in 14 Paesi. Non per questo, però, intende fermarsi, come spiega Michele Fioravanti, Responsabile Network Hotel Italia: “Presidiamo ormai tutte le regioni tranne Molise e Sardegna - sottolinea -. Segno che il nostro modello funziona ed è attrattivo”.

Community al centro
Un modello che mette al centro l’incontro, la relazione tra padrone di casa e clienti: “Per questo - precisa Fioravanti - le nostre strutture, siano esse relais in campagna, boutique hotel o palazzi, sono tutte medio-piccole, tra le 4 e le 5 stelle. I ristoranti, invece, sono tutti a cavallo della stella Michelin e sono curati da nomi noti, ma anche da giovani chef promettenti”.

Stretta interazione, dunque, tra albergatore, ristoratore e ospite, ma anche tra i membri della community: “Ogni struttura è indipendente, ognuno mantiene il suo nome e la sua identità, ma il fil rouge che li unisce è la voglia di partecipare alla community per potersi confrontare, aiutare e scambiarsi pareri e consigli”.

I servizi per gli affiliati
A tutti gli affiliati les Collectionneurs offre la forza del brand con i suoi servizi di marketing e comunicazione, un ventaglio di eventi, convention, incontri con i fornitori e sessioni di formazione, ma soprattutto una centrale acquisti. “Negoziamo con i fornitori listini privilegiati e li mettiamo a disposizione degli affiliati - spiega Fioravanti -. In Francia la centrale acquisti c’è da tempo ed è la seconda nel Paese dopo quella di Accor, mentre in Italia è attiva dal 2019 e ora conta 50mila referenze”.

Sviluppo al Sud
Tra le new entry di les Collectionneurs numerose sono al Sud, tra cui una tenuta in Calabria, una dimora nel Salento e ben tre indirizzi siciliani in Val di Noto: Baglio Occhipinti, che nasce dalla ristrutturazione di un tipico baglio del ‘600 con annessa un’azienda agricola bio famosa per la produzione di vino; Country House Villadorata, una residenza rurale di fine Ottocento trasformata in uan dimora di charme e, nel centro di Noto, Sikelia Suites, con sole 4 sistemazioni in un palazzo del XVIII secolo che uniscono il design moderno allo stile settecentesco. “Da sempre la Sicilia è una delle mete privilegiate dei mercati francofoni, nostri bacini di riferimento, e il Sud-Est dell’isola è una sottoregione che merita di essere valorizzata sia per i contesti urbani che per le attrattive paesaggistiche” fa notare Fioravanti.

Le incognite della stagione
Tutto è pronto, dunque, per la stagione estiva, anche se i punti di domanda sono numerosi: “A inizio anno - confessa il nostro interlocutore - le aspettative erano eccellenti; ora, però, le incognite si sommano e bisogna vedere come si evolverà la situazione”. Tra i nodi da risolvere anche quello del reperimento del personale stagionale, un problema che rischia di riproporsi anche quest’anno: “Una soluzione potrebbe essere la creazione di una piattaforma di recruiting, sul modello di quella che les Collectionneurs ha già in Francia. Ci stiamo pensando, sarà il nostro prossimo step nella Penisola”.

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