Imposta di soggiorno e abusivismo, l'allarme del Garda Veneto

Attivare una strategia di controlli incrociati tra amministrazioni locali, Polizia e Guardia di Finanza per portare a galla il fenomeno del sommerso e contribuire al versamento della tassa di soggiorno.

È l’appello di Federalberghi Garda Veneto, si legge su Hotelmag, a contrasto del fenomeno dell’abusivismo: “Come associazione che vive le dinamiche del territorio – ha affermato il presidente Ivan De Beni – non siamo contrari ad altre forme di ricettività, tanto più che, tra i soci, abbiamo esercizi extralberghieri, che però sono regolamentati e che garantiscono la sicurezza degli ospiti, dei collaboratori e dei cittadini con la corretta applicazione degli oneri comunali. Ma togliere risorse alla collettività è ingiusto e dannoso sia per i turisti, sia per le future azioni di promozione della destinazione”.

La richiesta nasce, oltre che ispirandosi alle azioni già intraprese a Verona, anche da quanto emerso dai dati forniti dal portale Airdna Marketminder, secondo cui sarebbero presenti, sulla sponda veronese del Lago di Garda, circa 4500 case e appartamenti privati non in regola, resi disponibili su portali di prenotazione online. “È facile pensare a un mancato gettito per gli enti locali, anche solo per l’imposta di soggiorno, di centinaia di migliaia di euro a stagione – ha commentato De Beni -. Inoltre, avere un’idea puntuale di chi è presente e in quali quantità è di interesse per il nostro settore, per chi lo deve amministrare e anche in termini di promozione. A ciò si aggiunga che questo tipo di attività è spesso sostenuta dal lavoro di personale senza un regolare contratto”.

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