Confindustria Alberghi: Capodanno sold out per gli hotel italiani

Festività invernali decisamente positive per il Belpaese secondo i dati diffusi da Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Le cifre indicano infatti l'80% delle camere già prenotate per il periodo, con Capodanno da tutto esaurito. Per l'Epifania il tasso di riempimento si attesta invece intorno al 70%.

Le città d'arte proseguono il trend positivo dell'Immacolata e segnano un riempimento al 60%. I dati, precisa l'associazione, fanno dunque sperare in una stagione con risultati superiori a quelli del 2019.

In particolare, Roma registra prenotazioni per il 70% delle camere disponibili, con un Capodanno all'85%. Milano segna un'occupazione del 50% che sale al 75% per Capodanno. Firenze invece si attesta al 65%.

Al Sud invece spicca Siracusa, con una crescita del 30% delle presenze rispetto al 2019.

"I dati confermano la grande voglia di tornare a visitare le nostre destinazioni - commenta Maria Carmela Colaiacovo (nella foto), presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi -. Gli italiani, stretti da una situazione economica sfavorevole, si concedono comunque una vacanza in Italia ma è il turismo internazionale a fare la differenza confermando una crescita costante. Molto bene quindi il mercato turistico degli ultimi mesi del 2022 che grazie agli stranieri segna il sorpasso rispetto allo stesso periodo pre-crisi".

La situazione cambia però se si guarda all'intero 2022. "Malgrado le ottime performance del secondo semestre - aggiunge Colaiacovo -, le difficoltà affrontate dal settore fino a maggio, lasciano il consuntivo ben al disotto del 2019. Buone le prospettive quindi, ma sui conti delle imprese pesa l’aumento generalizzato dei costi energia e credito in particolare, con un panorama ancora più difficile nei prossimi mesi".

Nel consuntivo dell'anno c'è spazio anche per una riflessione sulle nuove regole per la tassa di soggiorno contenute nella legge di Bilancio. "Un regalo che non avremmo mai voluto trovare sotto l’albero - sottolinea il presidente dell'associazione -. Le aziende già sfiancate dal carico fiscale, dal caro energia e dall’aumento dell’inflazione accusano così un nuovo colpo. Una tassa che arriva a 10 € al giorno a persona peserà sui costi di viaggio e scoraggerà ulteriormente la domanda. Chissà perché, ancora una volta, si è deciso di colpire un settore che può fornire un sostanziale contributo all’economia del Paese".

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