World Economic ForumItalia poco competitiva

Bene, ma non benissimo. Il verdetto del World Economic Forum continua ad essere non del tutto positivo per l’Italia, che nella graduatoria della competitività dal punto di vista turistico resta, come nel 2017, all’ottavo posto, ben lontana dal podio.

La classifica biennale vede nelle prime posizioni due grandi competitor del Belpaese, Spagna e Francia, seguite dalla Germania al terzo posto , dal Giappone e dagli Stati Uniti, che scalzano dalla quinta posizione la Gran Bretagna. La Penisola è preceduta anche dall’Australia, mentre resta davanti al Canada e alla Svizzera.

Perché l'ottavo posto
Un ottavo posto che fa masticare amaro il BelPaese, relegato al fondo della top ten da due fattori chiave: i prezzi e un contesto poco favorevole alle imprese. Se, infatti, i punti di forza come prevedibile continuano ad essere sono le sue risorse naturali (settima sui 140 Paesi) e culturali (quarta), ma perde punti e posizioni per quanto riguarda il clima relativamente sfavorevole alle imprese (110ma) e la scarsa competitività dei prezzi (129ma). E la Penisola non fa molto meglio anche sul tema sicurezza, in cui è 69esima su altri fattori quali la sostenibilità ambientale, le risorse umane e anche per la scarsa priorità data al turismo.

Un piccolo conforto arriva nel confronto sul tema prezzi: tutti i maggiori Paesi avanzati sono, in realtà, mete costose per i turisti. La Francia è 128esima per la competitività dei prezzi, la Germania 124esima, gli Usa 119esimi e la Spagna, che si conferma comunque più competitiva delle principali concorrenti su questo fronte, è 101esima.

Ma gli altri Paesi ci precedono abbondantemente in tutti gli altri ‘skill’ tenuti in considerazione dalla graduatoria del Wef.


La sostenibilità
L’analisi accende i riflettori sulla sostenibilità del turismo, sempre più in bilico sotto il peso dell’overtourism: gli arrivi sono stati oltre 1,4 miliardi nel 2018 (oltre ogni previsione). Il settore per ora resiste, ma il punto critico, che si compone sia di capacità infrastrutturali che di gestione dei flussi, si sta avvicinando più velocemente del previsto.

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