Le incognite della Brexit nell'analisi di Euromonitor

È ancora presto per delineare esattamente il quadro della Gran Bretagna dopo la Brexit, ma Euromonitor International si è già lanciato in una prima previsione sull’impatto che la decisione avrà sia a livello economico, sia più specificatamente per il settore turistico.

“L’eco più forte - commenta Caroline Bremner, head of travel research di Euromonitor - si farà sentire per i mercati europei, come ad esempio l’Irlanda, la Germania e la Spagna, mentre sul lungo raggio l’impatto maggiore si verificherà sul bacino statunitense di turisti. Resta, però, l’incognita della svalutazione della sterlina che, se forte, potrebbe all’opposto invogliare i turisti ad entrare nel Regno Unito”.

In tutto, nel prossimo quinquennio Euromonitor prevede un calo complessivo di arrivi per il Paese pari a 2,3 milioni di unità; analizzando i singoli mercati, quello che si farà condizionare meno dalla Brexit sarà il bacino francese, che peraltro è il più forte per il Paese con 3,7 milioni di visitatori nel 2015.

All’opposto, saranno tedeschi e gli americani ad avere meno probabilità di viaggiare nel Regno Unito ed Euromonitor si aspetta, da questi due bacini, un calo di oltre 500mila arrivi.
A livello economico, invece, Euromonitor prevede per la Gran Bretagna un calo del 2 per cento della crescita del Pil nell’arco dei prossimi cinque anni, con un impatto maggiore nel 2017 e un progressivo rientro alla normalità entro il 2023.

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