Jenkins, Etoa: “Dai Governi occorre più equilibrio”

Il turismo inbound europeo sta affrontando, con il diffondersi del coronavirus, la sua sfida più dura dalla guerra del Golfo del 1991, ma ora spetta ai Governi arginare non solo il diffondersi del virus, ma anche quello della paura che tale virus ha generato. Tom Jenkins, ceo di Etoa - European Tourism Association, non usa mezzi termini nel commentare l’attuale situazione del Vecchio Continente alle prese con l'epidemia.

"Non assecondare la paura"
“Il problema - dichiara a travelmole.com - non è solo l’epidemia, che peraltro fortunatamente in Cina si sta stabilizzando, quanto il panico irrazionale di cui, in parte, sono responsabili gli stessi governi con mosse che hanno generato allarmismo. Occorre, quindi, trovare un equilibrio tra il contenimento di quella che rischia di diventare una pandemia e il danno che tali misure di contenimento causano”.

È pericoloso, aggiunge, quando i Governi agiscono perché sentono di dover assecondare la paura, con provvedimenti che rischiano di aggravare i problemi che apparentemente cercano di risolvere. “Che messaggio può dare ad esempio, un Paese che interrompe i viaggi in uscita, ma consente ai visitatori di entrare dentro ai suoi confini? Oppure uno che fa usare alla popolazione mascherine facciali come profilassi contro la malattia, piuttosto che come un sistema da usare solo se malati, per evitare di trasmettere il virus agli altri?”.

E sui tempi di durata del fenomeno azzarda un’ipotesi: “I focolai di influenza sono stagionali e si dissipano con la primavera. Questo potrebbe accadere anche al Covid-19, che si prevede si diffonderà entro le prossime tre settimane, per poi gradualmente svanire nelle sei settimane successive. È probabile che la pandemia della paura durerà per lo stesso periodo”.

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