Croazia, un piano di marketing flessibile per il futuro

Nonostante le difficoltà imposte dall’emergenza in agosto la Croazia secondo il sistema eVisitor ha registrato 2,63 milioni di arrivi e 20,72 milioni di pernottamenti, pari al 64% dei pernottamenti nello stesso periodo dell'anno scorso.
Le prime destinazioni nel periodo analizzato sono state Vir con 756mila pernottamenti, Rovigno (nella foto) con 651mila, Medulin con 566mila, Porec e Crikvenica.

I mercati principali in base ai pernottamenti realizzati nel mese di agosto sono Germania (5,2 milioni di pernottamenti), Croazia (3,9 milioni di pernottamenti), Slovenia (2,76 milioni di pernottamenti), Polonia (2,21 milioni di pernottamenti), Repubblica Ceca (1,3 milioni di pernottamenti). Secondo i dati ufficiali, nel periodo gennaio - agosto gli italiani in Croazia hanno totalizzato 227mila 101 arrivi e un milione 358mila 636 pernottamenti. Nel solo mese di agosto dal mercato italiano sono stati registrati 101mila 975  arrivi e 762mila 255  pernottamenti e le mete preferite sono state Rovigno, Medulin, Mali Lošinj, Pula, Porec.
 
“Nonostante le circostanze – ha commentato il direttore dell'ente nazionale croato per il turismo Kristjan Stanicic - abbiamo ottenuto ottimi risultati. Le nostre ulteriori attività strategiche e di marketing dipenderanno principalmente dal quadro epidemiologico della Croazia e dei Paesi circostanti. Ci troviamo in un momento di incertezza che richiede flessibilità e disponibilità ad apportare modifiche rapide e costanti in base alle condizioni che si verificano. Stiamo assistendo a come alcuni paesi abbiano iniziato a ‘chiudere’, quindi quando si definiscono le attività in bassa stagione, si tiene conto di tutte le nuove eventualità. Abbiamo preparato diversi concetti di comunicazione che applicheremo a seconda del mercato e delle evenienze. Se la situazione lo consente, in autunno abbiamo in programma di lanciare la campagna ‘Una settimana di vacanza meritata’, che si rifà ai turisti nazionali e che mira a incoraggiare i consumi interni in bassa stagione, cioè l’uso dei servizi turistici del Paese a prezzi inferiori. Gli ospiti locali sono circa il 20%, che è una percentuale importante e ci aspettiamo il loro contributo in bassa stagione, quando sono molto più presenti, nei fine settimana i viaggi più brevi”.

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