Web marketing, aumentano gli investimenti dei gruppi alberghieri

È uno scenario di mercato sempre più competitivo a spingere gli alberghi ad aumentare gli investimenti in marketing digitale, tanto che nel corso di quest’anno il numero di albergatori che allocherà “budget elevati” per attività di web e social media marketing è superiore a quello di chi gli investimenti consistenti li farà nel campo della riqualificazione dell’offerta e della formazione del personale.

Come spiega Event Report i dati previsionali sulla distribuzione degli investimenti alberghieri nel 2017 arrivano da un’indagine che SiteMinder ha condotto a livello globale, rilevando che la fascia di spesa classificata come “elevata” sarà impiegata per il web marketing (sito e Seo) dal 48% degli albergatori e per i social media (strategia e gestione) dal 44%.

Il web marketing batte tutti, quindi, tranne le strategie per generare fatturato, sulle quali investirà budget elevati il 50% delle strutture. Gli alberghi, sostiene eMarketer, puntano sul web marketing per conquistarsi l’attenzione dei consumatori (e le loro prenotazioni dirette) stretti fra la competizione di Airbnb e quella delle agenzie online (OTA), le quali proprio per il marketing digitale spendono cifre considerevoli.

Lo strapotere di Airbnb e Ota è del resto evidente: dati elaborati da SimilarWeb indicano che nell’ultimo trimestre 2016 i siti di hospitality più visitati (si parla di mercato americano) sono stati Airbnb, con 87,8 milioni di visitatori, e Booking.com, con 82,3 milioni. Al terzo posto c’è Marriott (70,7 milioni), al quarto Hotels.com (65,7 milioni) e poi Hilton, con 46,7 milioni. Fra i 5 siti più visitati, solo due sono di catene alberghiere.

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