L'Italia beneficerà della crisi della Tunisia?

È evidente che la stagione turistica in Tunisia è irrimediabilmente compromessa. Nonostante infatti le autorità stiano facendo di tutto, la sensazione di insicurezza diffusasi all'interno e fuori dal Paese senza dubbio ne condizionerà pesantemente la stagione turistica.

I circa 6,5 milioni di turisti che ogni anno arrivano in questo Paese, dei quali ben 4,5 concentrati nel solo periodo estivo, difficilmente si vedranno adesso. E questo significa che si aprono nuove opportunità di mercato per altre destinazioni balneari. Sicuramente c'è chi tra gli operatori italiani la pensa così: in altri momenti infatti l'Italia ha beneficiato delle disgrazie altrui esattamente come a loro volta hanno fatto Spagna, Grecia, Croazia in altre situazioni.


In questo caso, le probabilità non sono molte perché i turisti che avevano già acquistato la propria vacanza o avevano in mente di farlo sono fondamentalmente inglesi, francesi e belgi, tutti mercati che non prediligono l'Italia come destinazione balneare. Inoltre, la maggioranza sono famiglie che viaggiano con tour operator, acquistando soggiorni all inclusive a prezzi molto competitivi.
Infatti già nel tentativo di riattivare le vendite dopo l'attentato dello scorso marzo al Museo del Bardo, l'offerta turistica della Tunisia si era notevolmente contratta in termini di prezzi: si potevano acquistare vacanze nelle principali destinazioni balneari (Hammamet, Port El Kantaoui e Djerba), spendendo al giorno dai 35 ai 50 euro a persona, in regime all inclusive.

Si tratta di prezzi quindi ben lontani da quelli italiani!
Chi ne beneficerà sarà sicuramente la Bulgaria (Mar Nero) e anche la Turchia, e forse la Spagna, anche se in questo caso i costi saranno più alti.

Oltre alla Tunisia, anche la Grecia rappresenta un'incognita dal punto di vista turistico.
Per adesso, le vendite dei principali operatori europei sono stabili, ma bisognerà vedere cosa succede se le autorità elleniche decideranno di incrementare l'Iva per le attività turistiche. Magari per il BelPaese il beneficio ci sarà, ovvero le migliaia di italiani che ogni anno si riversano nelle isole greche questa volta invece sceglieranno di rimanere sulle spiagge nazionali.

Chi può saperlo?
Comunque una cosa sicuramente si può dire: anche nel turismo vale il detto: "Mal comune, mezzo gaudio".

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