Naar, obiettivo adv“per presidiare meglio il territorio”

La teoria dei piccoli passi sembra portare fortuna in casa Naar, anche in un momento delicato per il turismo come quello attuale. È il direttore commerciale e marketing Maurizio Casabianca (nella foto), a confermare, malgrado le difficoltà dovute all’effetto coronavirus, un 2020 partito positivamente, sulla scorta di un 2019 chiuso al 31 dicembre a quota 58 milioni di euro di fatturato, con un incremento di 17 milioni sul 2018.

L'obiettivo 2020
“Certo – ammette il manager – abbiamo rivisto l’obiettivo per quest’anno, che si proponeva di superare i 60 milioni di euro, limandolo in attesa di verificare l’evoluzione delle prenotazioni sull’Oriente. Ma intanto stiamo spingendo sulla nostra brand awareness nei confronti delle agenzie. Perché stiamo registrando un forte incremento dei punti vendita che collaborano con noi, ragion per cui intendiamo investire anche nelle agenzie che magari sono attualmente inattive, ma che se coinvolte possono cominciare a testare la validità dei nostri prodotti tailor made ecominciare a sceglierci. Ritengo che nel mondo della distribuzione ci sia una forte componente di ‘abitudine’ nella scelta dei partner di riferimento. Abitudine che Naar intende sradicare a vantaggio della creazione di un rapporto più stretto con un operatore che, accanto alla tecnologia, può garantire anche  un approccio tradizionale che fa la differenza”.

Le mete 'forti'
Da qui le iniziative sul territorio per formare i punti vendita, come il progetto in collaborazione con Brand Usa, giunto ormai alla terza edizione. “Oltre il 40 per cento del nostro fatturato proviene dagli Stati Uniti – precisa Casabianca -. Ma buone performance vengono registrate anche da Africa Australe e Pacifico, ragion per cui  la speranza è che il momentaneo impasse registrato dall’Oriente possa tradursi in un rinnovato interesse per altre aree del mondo. Confidando che alcuni target particolarmente sensibili all’evento coronavirus, con quelli delle famiglie o dei viaggi di nozze, possano tornare a crescere una volta che la fase acuta del problema sarà alle spalle”.

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