World Explorer, la diversificazione per superare i momenti difficili

Anche se al momento i giochi sono fermi, Alessandro Simonetti (nella foto), presidente di African Explorer attualmente alla guida del gruppo World Explorer, non ha dubbi: “Passata l’emergenza, gli italiani continueranno a viaggiare”. Certo, il momento non è dei migliori: “Fino alla scorsa settimana - spiega il manager – avevamo registrato un boom di richieste da parte di una clientela che, come la nostra, desidera prenotare con anticipo. Malgrado il calendario sia quest’anno meno clemente rispetto al 2019, con un aprile meno performante, ci stavamo muovendo bene. Ora è tutto fermo anche se fino ad ora  abbiamo ricevuto  richieste di spostamento della data di partenza o cambio della destinazione”.

Tanti marchi diversi
A fronte della crisi da coronavirus, si conferma più che mai attuale la scelta di diversificazione portata avanti da Simonetti, che accanto allo storico African Explorer, che ancora procura il 70 per cento circa del fatturato – “ma che vorrei arrivasse al 50 per cento con un 50 per cento procurato dal resto del mondo” – ha aggiunto una serie di nuovi marchi relativi ad altre aree del mondo, raccolti sotto l’ombrello comune di World Explorer.

Non solo Africa
“La sfida ora è incrementare la specializzazione anche sulle altre aree del mondo, a cominciare dal rafforzamento della programmazione sul Sud America previsto per l’inverno 2020-2021 e da un possibile ingresso in programmazione del Nord America”.

Un 2019 positivo
Il 2019 aveva portato ricavi in aumento del 15 per cento e una marginalità in crescita a doppia cifra, anche se in misura minore rispetto al fatturato. “Questo perché l’ingresso di nuovi prodotti dal valore medio pratica più contenuto ha inciso sulla marginalità”.

Previsioni complesse
Le previsioni di crescita per il 2020, pari a un ulteriore balzo in avanti del 10 per cento, andranno riviste alla luce dell’andamento delle settimane future, ma Simonetti non perde la fiducia, grazie soprattutto ad alcuni prodotti chiave come Namibia, Tanzania e Sudafrica.
“Il Kenya stenta sempre invece a decollare perché continua a non essere percepito come destinazione safari, mentre invece è proprio questo uno dei suoi punti di forza”.
Fra i prodotti più richiesti, anche le combinate innovative viaggio più soggiorno mare, come ad esempio l’abbinata Sudafrica – Maldive.
Isabella Cattoni

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