Irollo de Lutiis, Gialpi: “Pronti alla ripartenza mantenendo in Italia la spesa turistica”

Ha le idee chiare e tanta fiducia in una ripartenza che, prima o poi, dovrà sicuramente arrivare. Pietro Irollo de Lutiis, presidente di Gialpi, commenta una situazione che per l’operatore è particolarmente impegnativa, in quanto “La primavera è per noi una stagione importante, durante la quale organizziamo tour e circuiti in Italia ed Europa. L’effetto coronavirus ci ha di fatto sottratto mesi importanti, in cui facevamo cassa”.

Nessuna cancellazione definitiva
Un dato positivo però c’è:  “Abbiamo fatto quadrato insieme alle agenzie e salvaguardato il lavoro compiuto fino ad oggi. Proponendo un cambio data o un voucher, di fatto abbiamo solo spostato viaggi che dalla primavera sono passati all’autunno. Non abbiamo ricevuto cancellazioni fini a se stesse e questo è molto positivo”.
La primavera di Gialpi si sposta quindi in autunno. “Certo, bisognerà capire se si compenseranno in questo modo i numeri previsti, ma sicuramente la ripresa arriverà”.

Mare Italia al palo
Discorso parzialmente diverso per il mare Italia, che è assolutamente fermo. “Avevamo già incamerato uno stock di prenotazioni significativo: da fine febbraio tutto si è fermato e sono stati congelati tutti i viaggi. In questo senso stiamo adottando la massima flessibilità nei confronti della clientela, spostando ad esempio la data prevista per il pagamento dell’acconto. A chi prenota entro il 31 marzo invece offriamo la possibilità di cancellare senza penali entro 20 giorni dalla data di partenza per quanto riguarda gli individuali ed entro 35 giorni per i gruppi”.

Verso il futuro
E il dopo? “Un’incognita, sia sui tempi della ripartenza, sia sui modi. Dovremo ricostruire il sistema turismo come nel dopoguerra. E non tutti ce la faranno. Molte aziende sono scarsamente capitalizzate, il sistema dell’intermediazione turistica soffre di alcune criticità endemiche e non tutti avranno facoltà di accesso al credito. Occorrerà fare sistema, dialogare con i fornitori, ma il vero problema – almeno per noi – sarà il mercato straniero, che ci procura il 35 per cento del fatturato e che ripartirà sicuramente dopo, a causa del dilagare della pandemia”.

Come muoversi
È a questo punto che il presidente si interroga sul tipo di campagna e offerta che saranno più adeguate e su come cambierà l’approccio degli italiani al turismo. “Tutto quel che realizzeremo potrebbe avere l’obiettivo di far restare i turisti in Italia. Sulla scorta di quanto già avvenuto in altri paesi, potrebbe essere una chiave importante per risollevare il Belpaese, magari introducendo incentivi fiscali ad hoc alle famiglie affinché la spesa per vacanze venga mantenuta entro i nostri confini. Altri paesi hanno in passato fatto sistema per proteggersi e anche per noi potrebbe essere davvero il momento giusto”.
Tutto passerà, in Gialpi lo staff è operativo e pronto ad assistere clienti e adv, perché “Anche questo momento storico diventerà solo un brutto ricordo”.

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