Ezhaya, Astoi:“Le istituzioni sottovalutano i rischi del comparto”

“La sensazione è che, nonostante sia di tutta evidenza che il turismo è il settore più colpito per antonomasia, ci sia ancora un’ampia sottovalutazione del problema da parte delle Istituzioni”. Pier Ezhaya, ripercorrendo lo scenario delle misure di sostegno al turismo, traccia un bilancio severo, sottolineando che nei prossimi mesi “sarà a rischio la stessa sopravvivenza delle nostre imprese”.

Sul fronte degli aiuti economici, ripercorre il neopresidente Astoi, nessun aiuto economico è arrivato nelle ‘casse’ delle imprese” che attendono l'erogazione delle risorse a Fondo Perduto stanziate lo scorso maggio dal Decreto Rilancio prima (25 milioni) e dal decreto agosto poi (ulteriori 240 milioni)”. Il timore è che i tempi non si rivelino brevi, anche perché di mezzo c’è anche l’autorizzazione della Commissione Europa per la deroga ai ‘temporary framework’, che stabilisce la soglia degli 800mila euro per gli aiuti di stato. Ma per le imprese il tempo stringe ed è “quindi improrogabile e indispensabile rifinanziare il Fondo almeno per il periodo da agosto a dicembre”.

Altro tasto dolente, la cassa integrazione per il turismo che, sostiene l’associazione, andrebbe prorogata ben oltre il 2020 considerando le prospettive del comparto per i prossimi mesi.

Fondi per la filiera
Ulteriore tema sul tavolo, il bonus vacanze inutilizzato, che potrebbe ammontare alla fine a 1,5 miliardi di euro. “È uno di quei casi in cui non avresti mai voluto avere ragione, ma questa è – purtroppo - la cronaca di un disastro annunciato - sottolinea Ezhaya -. A questo proposito, ci auguriamo vivamente che il Mibact redistribuisca l’avanzo del bonus a beneficio di tutta la filiera del turismo ivi compreso il turismo organizzato fatto da t.o. e agenzie di viaggio. Torniamo a ribadire che uno stanziamento così importante, a beneficio di una sola componente della filiera turistica, denota una scarsa visione di insieme e penalizza il comparto del turismo organizzato”.

I corridoi turistici
L’unica speranza per il business, al momento, appaiono i corridoi turistici, che consentirebbero di risollevare i viaggi verso i Paesi extra Schengen, ovvero quelli programmati dai tour operator.

“Per questa ragione Astoi - afferma il presidente - ha avviato un fluido e costruttivo canale di comunicazione con il Ministero degli Affari Esteri, volto ad esaminare la possibilità di riaprire alcuni corridoi turistici, tenendo conto della situazione attuale e di tutte le limitazioni imposte dall’emergenza. Senza la riapertura di almeno alcune destinazioni – sia lato outgoing che lato incoming - per gli operatori del settore sarà il tracollo”.

La proposta è quella di adottare un ‘modello crociere’, con tamponi veloci prima di partire e al rientro. Anche perché Astoi sottolinea un paradosso: “sono aperti paesi europei che hanno più di 15 mila contagi al giorno e sono chiusi paesi extra europei che ne hanno 200. E questo avviene solo per un tema di Paese ‘Schengen/non Schengen’. Non è arrivato il momento di superare questa barriera?”.

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