Eugenio Preatoni, Domina Group: “Sharm è sicura e attende gli italiani”

Sharm chiama Italia. Un appello forte, accorato, che ha riunito tantissimi rappresentanti del settore turistico nella quattro giorni organizzata da Domina Group a Sharm el Sheikh.
Quasi 200 i partecipanti alla convention realizzata al Coral Bay, appartenenti al mondo dei tour operator e delle agenzie di viaggi italiani. Tutti uniti dalla volontà di ripartire al più presto verso l’Egitto, di ricominciare a lavorare facendo perno su una delle destinazioni tradizionalmente più amate dalla clientela italiana, di testimoniare che tornare a viaggiare – nel rispetto di tutte le regole di sicurezza – si deve e si può.


Tanti i rappresentanti di tour operator e network, da Settemari al Gruppo Alpitour, da Kenobi a Fruit Viaggi, da Oltremare a Going e Bluvacanze. Numerose anche le associazioni di categoria che hanno aderito all’iniziativa, da Fiavet ad Aidit, da Fto ad Astoi.
Ma soprattutto, numerosissimi gli agenti di viaggi venuti a toccare con mano la reale situazione che si vive sul Mar Rosso.

"Basta discussioni, occorre pragmtismo"
"Mi auguro che il Governo italiano e le autorità europee dimostrino più buon senso e pragmatismo nel far ripartire rapidamente la macchina dei viaggi – ha tuonato durante la conferenza stampa ufficiale il presidente di Domina Group, Eugenio Preatoni -. È inconcepibile che i settantenni non possano viaggiare perché i trentenni non sono ancora stati vaccinati. A un anno di distanza dallo scoppio della pandemia si sta ancora discutendo, invece di trovare soluzioni pratiche per tornare a lavorare. Come azienda privata stiamo facendo tutto il possibile in aderenza ai protocolli di sicurezza messi a punto dalle autorità egiziane, alle quali siamo molto grati, ma serve il sostegno del nostro Governo. Al quale vorrei ricordare che i reparti di terapia intensiva in Egitto sono vuoti e che la situazione epidemiologica, forse anche grazie al clima e alla giovane età della popolazione, è molto meno grave che in Italia”.

Preatoni sottolinea come “In Italia le scelte attuali del Ministero della Salute e degli Esteri pare siano dettate più da motivazioni politiche che economiche. E non comprendo come nella lista dei Paesi dove poter fare vacanza siano stati inseriti ad esempio Algeria o Ruanda e non l’Egitto”.

I dati del contagio nel Paese
Intanto, l’Egitto presenta dati rassicuranti sull’evoluzione del contagio, “con un indice molto basso, certificato dallo stesso sottosegretario del Ministero della Salute del Sud Sinai, Ayman Rakha – aggiunge il direttore commerciale di Domina Travel, Ramon Parisi -. Inoltre, grazie a un censimento della popolazione residente appena ultimato nel Sud Sinai, il sottosegretario ha garantito che entro fine maggio tutti gli abitanti dell’area saranno vaccinati”.

Durante la quattro giorni non sono mancati i momenti ufficiali, come la visita al nuovo museo archeologico di Sharm El Sheikh in compagnia di Khaled El –Anani, ministro dell’Archeologia e del Turismo egiziano. O l’incontro con il governatore del Sud Sinai Khaled Fouda o con il chairman dell’ente del turismo egiziano, Ahmed Yousssef.
Al termine dei lavori è stato stilato un documento ufficiale che raccoglie gli ultimi dati e le attività messe in campo dal Governo egiziano per favorire il turismo.

“Fra qualche settimana torneremo alla carica con nuovi progetti di sensibilizzazione del mercato” chiude Parisi. Intanto, il direttore commerciale si gode il successo di un’iniziativa che ha avuto un’eco amplissima sui media e che è destinata a non restare isolata.

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