Operatori in allarme: “Lungo raggio a rischio”

Potrebbe essere una questione di giorni, di ore forse. Nomi illustri del tour operating sono convinti che le trattative con il Governo siano in fase davvero avanzata e che si stia trattando ormai “solo” su quali mete riaprire e sui protocolli da adottare.

La necessità di ripartire è pressante ed è resa ancor più urgente dalla condotta degli altri mercati europei, con i quali quello italiano deve necessariamente confrontarsi.

La corsa agli slot
Gli operatori sanno bene che turisti di Paesi ‘vicini’ come Germania, Ucraina, Polonia o Russia hanno ripreso ad affollare le spiagge non solo del Mar Rosso ma anche di destinazioni long haul come Zanzibar, Seychelles o Maldive. E che i posti  sui collegamenti dei vettori aerei impegnati nelle rotte a lungo raggio vanno esaurendosi, specie per il prossimo Natale e Capodanno.

Se i turisti italiani restano comunque un bene prezioso per i ricettivisti di molti Paesi come le Maldive, che sono pronti ad accogliere il nostro ritorno, ci sono mercati che ci stanno erodendo quote e possibilità di accaparrarci i prodotti migliori.

Un esempio su tutti quello del mercato tedesco. Un bacino dalla capacità di spesa elevata, in movimento da tempo, che sta contrattando le soluzioni migliori dal punto di vista dell’accoglienza.

L’allarme
Intanto, anche all’estero gli operatori hanno  lanciato il grido d’allarme: in Gran Bretagna, i tour operator stanno registrando  avvisi di tutto esaurito da parte di hotel e crociere sul Nilo non solo per ottobre 2021,  ma anche per il 2022, come segnalato dal direttore commerciale di Discover Egypt, Philip Breckner. “Tutti gli altri paesi - aveva spiegato a TTG Media -  tranne il Regno Unito e pochi altri (come l’Italia, ndr), stanno inviando persone in Egitto a pieno regime. Non possiamo quindi già più soddisfare le prenotazioni; è una situazione frustrante".     
È  notizia recente anche quella del boom del mercato russo, che dalla ripresa dei collegamenti aerei diretti verso il mar Rosso, ripristinati dopo sei anni, sta sfiorando numeri imprevisti.

Tutti segnali che bisogna non solo riaprire al più presto le mete a medio e lungo raggio, ma si deve anche sperare di trovare condizioni di mercato che consentano ai t.o. di soddisfare le richieste senza intaccare la qualità e il prezzo dell’offerta. Una sfida contro il tempo. I.C.

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