La missione Settemari:“Tornare a essere un riferimento per le agenzie”

“Durante l’inverno abbiamo deciso di sospendere le attività per tutta la stagione. In passato quando facevi un annuncio di questo tipo, era l’anticamera di una fine infausta. In realtà per Settemari non è stato così. Ci siamo fermati perché non aveva senso mettere catene charter quando quasi tutto il mondo era chiuso e mancavano certezze”. Massimo Segato, da marzo responsabile della divisione distribuzione del Gruppo Uvet, sa bene che lo stop alle prenotazioni decretato lo scorso novembre da Settemari ha alimentato 'pensieri legittimi' tra le agenzie.

Pensieri comprensibili ma che, secondo Segato, vanno allontanati con chiarezza ora che l’operatore di casa Uvet ha deciso di tornare in pista per la summer e di giocare nuove carte. “La programmazione estiva - ha spiegato a TTG Italia - ruota attorno a esclusive importanti su Minorca, Grecia, Mar Rosso e Sicilia. Abbiamo volutamente ridotto il nostro raggio d’azione, ma con un intento chiaro, quello di dare valore a tutte le nostre scelte”.

Il vento della ripresa
Quanto al confronto con le attività pre-pandemia, Segato non ha dubbi: “Prima del Covid il tour operator Settemari faceva 90 milioni di euro di fatturato. Oggi non ci avviciniamo nemmeno a questa cifra, ma puntando su quella linearità commerciale che ha sempre contraddistinto il marchio vogliamo tornare a essere un punto di riferimento delle agenzie e inserirci in questa fase di ripresa”.

Una ripresa concreta, ma non priva di incertezze: “Oggi c’è un problema di perdita di potere d’acquisto che sta colpendo soprattutto la fascia medio-bassa del mercato. Inoltre le persone sono ancora poco propense a impegnarsi per una vacanza troppo lontana nel tempo”.

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