Lufthansa alza la voce:“Noi siamo i leader”

“Siamo i numeri uno in Europa e siamo diventati più forti, più efficienti e più moderni”. Il ceo Carsten Spohr continua a sottolineare a più riprese la leadership di Lufthansa, quasi a volere mettere in chiaro con chi il settore deve fare i conti. Lo aveva detto nel corso della presentazione dei risultati di bilancio 2018 ai giornalisti, lo ha ribadito sin dall’inizio davanti agli oltre mille azionisti radunati ancora a Francoforte per dare il loro benestare alla rotta di sviluppo del gruppo.

I fronti aperti
Dimenticato ormai il trimestre in rosso, Lufthansa rimette in moto la macchina per continuare a crescere in un contesto turbolento e durante un anno destinato a cambiare in maniera sensibile lo scacchiere del trasporto aereo in Europa. La fase di consolidamento potrebbe avere presto un nuovo scossone: Lh si è fatta avanti apertamente per rilevare le compagnie aeree di Thomas Cook, Condor in testa, anche se molto probabilmente dovrà avere a che fare con un’agguerrita concorrenza.

E poi c’è il tema sempre caldo di Alitalia. Spohr ne parla apertamente anche davanti agli azionisti, ribadendo che l’interesse resta così come rimangono chiare le condizioni: fuori il Governo e taglio netto per la ristrutturazione. Solo così si può risanare e salvare Alitalia e un brand che anche in Germania considerano importante.

Investimenti
Ma ci sono molti altri fronti e in ognuno di questi Lufthansa vuole mostrare i muscoli. A forza di investimenti pesanti. Ecco allora che Spohr snocciola cifre: 2,5 miliardi da destinare all’innovazione, dal rinnovamento degli aerei alle lounge aeroportuali. Poi ci sono i piani di sviluppo di Eurowings, con la scalata al mercato dei collegamenti low cost (e soprattutto il raggiungimento del break even). E poi immancabile la flotta: 221 gli aerei attualmente in ordine da qui al 2027, con l’obiettivo di avere una flotta sempre più grande e soprattutto più efficiente, sostenibile e moderna. Infine un impatto sull’economia sempre più importante grazie anche alla creazione continua di nuovi posti di lavoro.

“Dobbiamo crescere, abbiamo bisogno di crescere – ha ribadito Spohr -. Ma non sarà una crescita alla cieca, ma di qualità e sostenibile. Lasciatemelo dire: i biglietti aerei a meno di dieci euro sono economicamente, ecologicamente e politicamente irresponsabili”. Fine del messaggio.

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