easyJet oltre i 20 milioni: così l’Italia può crescere

“Come easyJet cresceremo con ritmi più bassi rispetto al passato. Ma quello che è certo è che continueremo a investire sul mercato italiano, perché in questo mercato ci sono ancora spazi di manovra e i risultati del 2019 lo dimostrano”.

Lorenzo Lagorio (nella foto), country manager Italia del vettore low cost, tiene la porta bene aperta a nuovi sviluppi sulla Penisola dopo un anno in cui è stato tagliato il traguardo dei 20 milioni di passeggeri e la compagnia si è consolidata come primo vettore come numero di passeggeri in ben 4 aeroporti: Malpensa, Venezia e Napoli (ovvero i tre hub in Italia) e Olbia. “Si tratta di un aspetto importante – aggiunge il manager – perché il nostro obiettivo è essere la prima o la seconda compagnia negli aeroporti dove vogliamo crescere. Perché questo ci consente di potere offrire ai clienti un prodotto sicuramente più competitivo e di lavorare con in maniera più profittevole”.

Piccoli passi
Cosa succederà nel concreto nel prossimo futuro in Italia, da nuova basi a nuove rotte, per adesso è prematuro parlarne. In una fase di mercato molto delicata (non a caso il bilancio chiuso a 30 settembre e presentato oggi dal ceo Johann Lundgren parla di un calo del 26 per cento degli utili ante imposte, pari a 427 milioni di sterline) l’attenzione si concentra sulla politica dei piccoli passi e del consolidamento dei risultati.

easyJet Holidays
Piuttosto emerge una visione a più lungo termine che spazia su più fronti: dall’avvio di easyJet Holidays a fine anno (progetto su cui l’azienda punta forte e si aspetta grandi risultati), alla svolta netta sul tema della sostenibilità, con l’annuncio del passaggio all’impatto zero per quanto riguarda le emissioni di Co2 attraverso una compensazione totale delle stesse emissioni accollandosi i costi (circa 25 milioni di sterline).

E poi l’accordo con Airbus per portare avanti congiuntamente la ricerca su aerei ibridi ed elettrici e l’intesa con Cae per il reclutamento di un migliaio di piloti che si formeranno nel centro di addestramento appena aperto a Malpensa. Uno sguardo in avanti per arrivare con le spalle larghe alle grandi rivoluzioni che attendono il settore.

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