Patanè, ecco Luke Air: “Ora ci metto la faccia”

“Scusi, presidente: ma perché il nome Luke Air?”. Luca Patanè sorride e non si scompone: “Mi chiamo Luca, come dovevo chiamarla? Ho scelto di metterci la faccia”.

Di fronte alla platea del Biz Travel Forum il presidente di Uvet alza il velo sul nuovo brand della compagnia aerea, un marchio che prenderà progressivamente il posto di Blue Panorama e Blu-express “perché era finito un ciclo ed era il momento giusto per cambiare e tagliare i ponti con il passato. Partiremo ridipingendo gli aerei per il lungo raggio e poi tutti gli altri”.

I dettagli
Una livrea disruptive che gioca su bianco, giallo e blu “diversa da tutte le altre perché volevo che si distinguesse, visto che era una grande scommessa”, gli aerei di Luke Air segneranno anche un radicale cambiamento nell’impostazione. A partire dalla flotta: i primi tre aerei, che arriveranno nel 2020, saranno degli A330 (il primo di questi in arrivo da Qatar Airways): quindi il passaggio ad Airbus, ma anche alla business class (12 posti flat bed) “perché un aereo full economy non soddisfa la nostra tipologia di domanda”, aggiunge Patané.

Scommessa e passione
La nuova scommessa del presidente conferma ancora una volta la ferma intenzione di rimanere nel trasporto aereo “perché mi sto appassionando alle compagnie aeree e posso confermare quello che si dice, ovvero che sono come una malattia. Servirà un cambio di mentalità, anche da parte mia, perché si impara ogni giorno”. Patanè confessa che Blue Panorama non ha ancora avuto quel successo che si aspettava, anche se, ricorda, “siamo passati dai 190 milioni di fatturato di quando era in amministrazione controllata agli attuali 320”. E come numero di passeggeri quest’anno si porterà a casa un altro +10 per cento, passando da 1,6 a 1,75 milioni di pax. “Il futuro vedremo di meritarcelo”.

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