Le ombre su Lufthansa

Non c’è pace per Lufthansa. Quella che fino a pochi mesi fa, ovvero fino all’inizio della pandemia, appariva come una corazzata inespugnabile, in grado di reagire con prontezza di fronte a ogni emergenza per riemergere poi più forte di prima, ora si trova a dovere fronteggiare un rischio senza precedenti: quello della bancarotta e dell’avvio del procedimento di protezione fallimentare.

La situazione
Come noto il Gruppo tedesco è stato quello che si è trovato in maggiore difficoltà sul fronte della liquidità, per via dei continui investimenti a lungo termine. Una crisi che, oltre a costringerlo a avviare un processo di taglio imponente della forza lavoro, ha determinato l’avvio delle trattative con il Governo per l’accesso a un maxi prestito, fissato poi in 9,9 miliardi a più riprese con la contropartita, mai ben vista neanche dal management, dell’ingresso nell’azionariato con il 20 per cento delle quote e un’opzione fino al 25 per cento.

Il nuovo scenario
La settimana prossima ci sarà il voto degli azionisti e, se fino a pochi giorni fa l’ok sembrava scontato, ora sono cambiate le carte in tavola sono cambiate e in casa Lufthansa si sta replicando un caso analogo a quello di Stelios in easyJet. Con un colpo a sorpresa, infatti, uno degli azionisti di riferimento e tra gli uomini più ricchi del Paese, Heinz Hermann Thiele, ha annunciato di essere salito al 15 per cento delle quote, diventando il maggiore azionista. Non solo. Ha apertamente detto che il suo sarà un no al piano di salvataggio e se, come all’interno della compagnia ora si teme, non fosse l’unico caso per Lh si aprirebbe una delle pagine più buie della sua storia.

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