Mezzi ibridi e camomilla, ecco come l’aeroporto di Torino diventa sempre più green

Il 40% dei mezzi aeroportuali alimentati con motore ibrido o elettrico entro il 2023, postazioni di ricarica per le auto a disposizione dei viaggiatori. Ma anche 15 ettari che a partire dal prossimo autunno verranno dedicati alla coltivazione della camomilla per sostenere la biodiversità.

L'aeroporto di Caselle è sempre più attento alla sostenibilità e presenta "Torino Green Airport", l'iniziativa che raccoglie sotto un unico cappello tutti gli interventi orientati alla riduzione dei consumi e degli sprechi.

"Tutta l'energia elettrica che l'aeroporto acquista sul mercato arriva già da fonti rinnovabili, ma oggi - ha sottolineato l'ad di Sagat Andrea Andorno nel corso di una conferenza stampa online - vogliamo dare visibilità a tutte le progettualità in cui crediamo da tempo e condividere gli sforzi fatti con la comunità aeroportuale e con i passeggeri".

Secondo i dati forniti da Sagat, in 10 anni lo scalo torinese è riuscito ad abbattere del 32% i consumi complessivi di energia elettrica e del 45% le emissioni di Co2. Ma per raggiungere la carbon neutrality, Andorno ha spiegato che molto dipenderà dall'arrivo dei nuovi combustibili. "Al pari di tanti altri aeroporti europei, Caselle ha già preso l'impegno di arrivare alle zero emissioni entro il 2050, ma - ha aggiunto - ci stiamo dotando delle infrastrutture per riuscire a farlo molto prima e sfruttare i vantaggi dell'idrogeno green non appena arriverà in aeroporto".

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