Ita Airways, nuovo cda e poi corsa per la vendita

Fare in fretta tenendosi però alla larga dal rischio di fare una svendita piuttosto che una vendita. Ed evitare al contempo che come Stato siano necessari ulteriori interventi sulla liquidità di Ita Airways come quello appena effettuato da 400 milioni (spesa già preventivata, ma di cui il Governo avrebbe volentieri fatto a meno).

Il percorso avviato con la presa in carico del dossier da parte dell’Esecutivo Meloni e in particolare dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti prevede come prima tappa ora la nomina del nuovo consiglio di amministrazione dopo l’azzeramento di quello precedente e le dimissioni da parte del presidente della compagnia Alfredo Altavilla.

La privatizzazione
Ma la vera e propria accelerata sarà poi rivolta al processo di privatizzazione, rallentato dalla decisione di Giorgetti di interrompere l’esclusiva con Certares, Air France-Klm e Delta e riammettere alla gara con offerte riviste e migliorate sia Msc-Lufthansa sia Indigo. Ma se da quest’ultimo non si registrano reazioni, sul fronte dei due gruppi alleati per rilevare l’80 per cento di Ita sono arrivate importanti aperture e interesse per la possibilità, sia da parte del ceo di Lh Carsten Spohr sia dall’executive chairman di Msc Cruises Pierfrancesco Vago.

Sull’altro fronte Certares al momento sembra rimanere alla finestra, ma non è un mistero che ci sia irritazione per le ultime decisioni, in particolare per quanto riguarda la componente francese: irritazione alimentata ulteriormente dalle recenti frizioni politiche tra Italia e Francia.

L’operatività
Nel frattempo la nave va e i vertici di Ita Airways negli ultimi giorni hanno lavorato intensamente per fornire segnali di piena vitalità e di volontà di sviluppare l’azienda, come ha dimostrato il recente annuncio sulla conferma dei piani legati alla flotta, con l’arrivo il prossimo anno di altri 39 aerei, 9 dei quali saranno dedicati ai voli di lungo raggio. Ma rimane l’urgenza di avere un partner solido per fare il salto di qualità e, come ha ricordato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, non bisogna andare oltre alla fine di quest’anno per decidere.

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