Mare Italia, battaglia all'ultimo investimento

Tutti vogliono il Mare Italia. Il vero re dell’ultima stagione estiva, con un successo che, per quanto annunciato, ha comunque attirato l’attenzione di gran parte del mercato. Chi ha puntato sulle spiagge di casa nostra, ha avuto dei mesi caldi positivi.  Anche se "non è tutto merito nostro", sottolinea Stefano Brunetti, amministratore unico di Futura Vacanze. Ma ora si tratta di fare in modo che l’exploit non si riveli un fuoco di paglia.

Ora, arriva il momento di pensare agli investimenti. E diversi t.o. stanno affinando i piani. Sardegna, Sicilia e qualche aggiustamento sulla loro storica Puglia: queste le aree di sviluppo individuate dai fratelli Pagliara, al timone di Nicolaus. "Esistono trattative già concluse e alcune operazioni sono in avanzata fase di esplorazione", ha affermato il direttore commerciale Gaetano Stea.

Sicuramente, la Penisola ha registrato un incremento nella domanda. Ma non per questo gli italiani, anche nei prossimi mesi, avranno una corsia preferenziale. I flussi interni, infatti, dovranno fare i conti con gli arrivi in crescita da mercati ben più aguerriti (e previdenti) dei nostri. Per assurdo, l’Italia potrebbe rischiare di restare senza mare, come evidenzia anche Massimo Diana, direttore commerciale di Ota Viaggi: "Nel 2017 rischiamo che i tour operator italiani restino senza prodotto per soddisfare la domanda di Mare Italia". Il servizio completo e ulteriori dettagli oggi sul quotidiano distribuito in fiera e sfogliabile da tutti i device sulla nuova DIGITAL EDITION di TTG Italia.

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