L’impero di Preatoni al debutto alla Borsa di Parigi con la newco Preatoni Group

L’impero imprenditoriale di Ernesto Preatoni  (nella foto) si appresta a debuttare in Borsa a Parigi. “Depositeremo il prospetto nei prossimi giorni e spero che i titoli possano debuttare sul listino a inizio 2023”, ha rivelato a Il Sole 24 Ore il patron del Domina Coral Bay, motivando la scelta della piazza parigina perché ritenuta “più dinamica per il segmento immobiliare”, rispetto a quella milanese.

Per il debutto sui listini l’imprenditore ha fondato una newco che prenderà il nome di Preatoni Group, in cui andranno a confluire circa 40 società che fanno capo alla famiglia.

La newco
Preatoni Group - il cui valore complessivo si attesterà sui 361 milioni di euro - sarà per il 99% di proprietà di Ernesto Preatoni; il restante 0,01% sarà nelle mani di Patrick Werner.

Il collocamento riguarderà circa il 30% delle azioni, di cui il 15% di nuova emissione con aumento di capitale e un altro 15% di proprietà dello stesso Preatoni.

Escluse per il momento dal perimetro della quotazione le attività in Russia, a causa del conflitto in corso. Un evento, quest’ultimo, che con la pandemia, ha contribuito a far scendere il valore complessivo Gruppo. “Prima del Covid – ha spiegato Preatoni – la valutazione del gruppo si attestava attorno agli 800 milioni di euro. Prima è arrivata la pandemia. Poi la guerra russo-ucraina, dove abbiamo attività, ci ha costretto a sottrarre gli asset di questi territori dal perimetro della quotazione”.

Gli investimenti futuri
Parallelamente, continua l’impegno sul prodotto. “Vogliamo proseguire a investire almeno 20 milioni su Domina Coral Bay a Sharm el Sheik e almeno altrettanti in Sicilia, dove puntiamo a destagionalizzare la stagione turistica – ha annunciato al quotidiano Preatoni –. Intendiamo investire almeno 30-40 milioni per proseguire nello sviluppo residenziale in mercati apparentemente piccoli come quello dei Paesi Baltici, ma molto vivace e con redditi pro capite in crescita. Infine, ma non meno importanti, gli sviluppi residenziali distressed a Dubai, su cui noi scommettiamo rilevandoli e portando a termine i lavori. Puntiamo a rilevare almeno 60- 70 progetti e a istituire un fondo che potrebbe arrivare all’equivalente di un miliardo di euro”.

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