Debellini, Th Group:
“Il turismo
non è di serie B”

Un ritorno atteso quello di Graziano Debellini, presidente di Th Group, che dopo dieci anni ha partecipato di nuovo al TTG Travel Experience. “Sono rimasto sorpreso dall’attenzione e dalla presenza di protagonisti del settore e delle istituzioni. Una volta era solo un’occasione commerciale, oggi è anche un momento di confronto”, ha esordito.

Debellini ha scelto di lanciare due provocazioni. La prima riguarda il tema dell’identità: “Tra un anno TH compirà 50 anni. Non ho nessuna intenzione di cambiare il nostro Dna. Dieci anni fa Cassa Depositi e Prestiti mi disse: ‘Difendi sempre l’identità, ma apriti all’innovazione’. È la sfida più difficile, perché il turismo tende a non voler cambiare. Ma il Dna è ospitalità e accoglienza, non va sacrificato sull’altare della marginalità”.

La seconda provocazione è un monito all’intero sistema: “Non sopporto che il turismo sia trattato come una cosa di serie B. Parliamo di un settore che coinvolge più di 10 milioni di persone e che nel 2024 ha generato 275 miliardi di Pil. Nel 2025 la previsione è di 476 milioni di presenze. Non possiamo accettare che venga sottovalutato”. Debellini ha sottolineato anche il tema delle condizioni di lavoro: “La qualità del turismo è legata alle persone. Non possiamo pensare di stabilizzare i lavoratori se vivono in situazioni precarie. Le staff house sono un investimento necessario”.

E conclude: “Il turismo è ricchezza, occupazione e innovazione. Ognuno di noi deve impegnarsi a difendere il Dna del settore e a farlo uscire dalla serie B”.

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