Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’Equilibrio come capacità di destreggiarsi tra scenari in continuo mutamento, interpretare i nuovi paradigmi di un mondo in trasformazione, capire e soddisfare le esigenze del cliente. Questo il tema su cui si è focalizzata la prima edizione di TTG Day, l’evento organizzato ieri a Milano da TTG Travel Experience e InOut Contract Community.
Un evento del tutto nuovo che, come sottolineato dal presidente IEG Maurizio Ermeti, “vede riunita l’eccellenza, il meglio delle persone che possono comprendere questo fenomeno meraviglioso che è il turismo”. Turismo che, ha aggiunto, “è industria e non può sopravvivere promuovendo internamente se stessa. Serve - ha spiegato Ermeti - una visione per trovare prodotti che appassionino i mercati e siano anche sostenibili. A IEG interessa parlare di turismo anche in modo alto, nobile, indagando gli aspetti sociali, culturali e organizzativi del fenomeno”.
Un fenomeno in trasformazione
A entrare nel vivo della trasformazione del fenomeno viaggio Oscar Di Montigny, Wise Manager e fondatore e presidente di I-Deagate e Grateful Foundation: “Di solito - ha detto - la prima domanda quando si torna è: ‘Come è andata? Ti è piaciuto?’ Il piacere, però, è temporaneo, passa, mentre la felicità è per sempre. E il cliente vuole tornare da un viaggio felice”.
Dopo la pandemia nei consumatori si è avuta una perdita di fiducia e ora si sta rivedendo tutta l’architettura dei riferimenti: “Il nuovo Equilibrio, però, non c’è ancora - sottolinea Di Montigny -. Anche nel turismo bisogna cercare di reinterpretare il proprio mestiere, è tempo di un nuovo patto con i viaggiatori. La nuova tendenza è quella di viaggiare non più per perdersi, per dimenticare, ma per ritrovarsi, reincontrare se stessi”. Ecco che, allora, il programma di viaggio si trasforma in progetto di viaggio: “E se fosse quello che faccio il miglior viaggio PER la mia vita, non DELLA mia vita? Questa è la nuova prospettiva del viaggiare”.
Il viandante non è il viaggiatore
A intervenire sulla differenza tra viaggiatore e viandante il filosofo e pscicoanalista Umberto Galimberti: “Il viandante non è il viaggiatore - ha spiegato -; al viaggiatore interessa la destinazione, più è veloce il viaggio più è contento. Il viandante non ha scopi, né ultraterreni né terreni. Non ha nemmeno la via, sono i suoi passi che tracciano la via. Lui cammina per fare esperienza. Per incontrare gente, per confrontarsi con la differenza. Non conosce confini, il viandante”.
Una persona consapevole, dunque, anche della biosfera che lo circonda: “Si deve passare dal paradigma antropocentrico al paradigma biocentrico, dove al centro c’è la vita - spiega il filosofo -. Per la prima volta, infatti, l’umanità si trova di fronte a una sfida che non proviene dal nemico che sta ai confini, ma deve difendersi da se stessa. Se la specie è ciò che accomuna popoli ed etnie, potrà mantenersi sono se si salverà la Terra. Ci vuole dunque una cultura cosmopolita, basata sulla fraternità. Lo Stato, invece, si definisce in quanto altro rispetto ai nemici, è la cosa più violenta che ci sia. La logica dello Stato non pensa alle specie. La logica dello Stato è quella del conflitto, bisogna superarla”.
Superare i propri limiti
E di superamento del limite, della soglia ha parlato anche la semiologa Laura Rolle: “Per immaginare equilibri futuri - ha spiegato alla platea di TTG Day - dobbiamo concentrarsi sulle soglie, la soglia è lo spazio che divide il gusto dal disgusto, il limbo, quella zona in cui non sono ancor arrivato alla meta di vacanza. Ad esempio lo spazio di volo si può immaginare come spazio di meditazione, di informazione, di wellness. I luoghi al limite saranno luoghi estremamente interessanti, dove possiamo fare esperienze”.
Anche il viaggio stesso si può, dunque, trasformare in un momento riempito di senso, anche se è uno spazio di transizione.
Ad analizzare in verticale la parola Equilibro ci ha pensato il linguista Alessandro Lucchini, che si è soffermato su ogni singola lettera della parola, ad esempio la Q: “come Questioning, fare domande: riscopriamo il potere delle domande - ha detto -. Le domande possono essere impegnative, ma anche aperte, che inducono chi ascolta ad andare oltre i pregiudizi”. Oppure la U di you: “Siamo sempre un po’ autoreferenziali nel mondo della comunicazione, dobbiamo volgere la comunicazione in maniera eteroreferenziale e parlare la voce del cliente, del viandante”. Oppure ancora la B “come Buzzwords. Nel turismo - ha fatto notare il linguista - ci sono molte parole nuove: workation, bleisure, lisness, set jetting, spafari, glamping. Attenzione, non bisogna farle diventare barriere, come fanno tutte le lingue di settore. Parlate in ‘umano’ con le persone umane, in ‘turistichese’ tra di voi”.
Gli interventi dei player
La seconda parte della giornata, dal carattere più tecnico, ha visto gli interventi di analisti e rappresentanti delle associazioni di settore.
A intervallare gli interventi degli speaker il video di TTG Monitor, la survey che ha coinvolto player italiani e internazionali sui nuovi comportamenti del viaggiatore. Tra gli elementi evidenziati l’aumento delle richieste di esperienza eslcusive, come ad esempio visitare i monumenti di notte, e delle scelte green che spingono ad esempio a scegliere il treno se sostituibile all’aereo. Grande attenzione anche al turismo come sostegno delle attività locali, che mette d’accordo tutti con il parere favorevole del 47% degli stranieri interpellati e del 40% degli italiani.
Il tema dei rincari
Intervenuto sui nodi del trasporto aereo Flavio Ghiringhelli, presidente Ibar, ha detto: “Se l'aereo resta troppo tempo a terra – ha detto - deve poi fare controlli supplementari. Questo ha portato a dei ritardi per le compagnie, insieme alle difficoltà di consegna di Boeing e Airbus. Abbiamo un problema di capacità, il che impatta sulle tariffe”. Così come impattano i costi aeroportuali, “che vengono subiti dalle compagnie aeree”.
Rincari che notano anche i turisti in visita alle nostre città e gli abitanti delle destinazioni, come ha fatto notare Giovanna Sainaghi, presidente Adutei: “I quartieri non possono diventare troppo cari perché ci sono i turisti - ha detto -. Questo sicuramente è un argomento che le destinazioni devono affrontare. Destinazioni che devono sapersi adattare alle continue variazioni di esigenze e bisogni di una clientela in profonda trasformazione”.
Sul fronte outgoing è intervenuto Marco Peci, vicepresidente Astoi: “È stata una ripartenza complicata, che però il settore ha saputo cavalcare con forza - ha sottolineato -. Il 2024 si prospetta molto positivo; quasi tutti operatori e agenzie vedono il segno più. Bisogna vedere tra qualche mese...”. E sulla situazione mediorientale ha fatto notare come l’area sia “croce e delizia dei t.o. da sempre, perché garantisce grandissimi flussi. Croce e delizia perché gli operatori vedono accelerazioni rapidissime e poi frenate improvvise. Le ho sempre viste, bisogna metterle a budget e prevederle”.
A insistere sul ruolo fondamentale delle agenzie in questo panorama in trasformazione è stato Franco Gattinoni, presidente Fto: “L'agenzia di viaggi si è evoluta - ha osservato - usa tutti gli strumenti che sono a disposizione; i network usano anche l'intelligenza artificiale. Proprio dopo il Covid si è poi riscoperta l'importanza dell'agenzia di viaggi. C'è una grande opportunità: la multicanalità non solo nell'acquisto, ma anche nella vendita”.
Un’analisi del comparto a 360 gradi, dunque, come ha fatto notare il ministro del Turismo Daniela Santanchè, intervenuta in diretta in collegamento video: “Il vostro evento - ha detto - ci permette di comprendere e capire meglio le sfide, per formare le strategie. Se stiamo uscendo dalla fase della pandemia che ha colpito questo settore in maniera esponenziale - ha aggiunto - voglio ringraziare tutti i player: siete stati resilienti e voglio rassicurarvi che il ministero del turismo è con voi”.
“TTG è al vostro fianco e a vostro supporto - ha concluso Gloria Armiri, Group Exhibition Manager Tourism & Hospitality Division di IEG - e proprio per questo oggi abbiamo voluto far intervenire speaker come filosofi e linguisti che normalmente non vediamo nei palchi che frequentiamo. Una visione extrasettoriale per noi, che siamo persone prima ancora che professionisti”.
Il turismo vive molto l'innovazione - ha aggiunto l'amministratore delegato di IEG, Corrado Peraboni -. E spesso l'innovazione nasce dalla provocazione e dalla suggestione. La formula è stata apprezzata, abbiamo fornito preziosi spunti di riflessione".