Twitter, Facebook e gli altri: la tempesta sui colossi del web

Sembravano innarrestabili. E invece sono costrette a rivedere (rigorosamente al ribasso) le loro stime di crescita. Twitter e Facebook sono i casi più eclatanti: le loro riduzioni di personale stanno facendo rumore nel mondo finanziario che, negli ultimi anni, si era buttato a capofitto su di loro. Ma diverse aziende del settore stanno subendo sorti simili. E altri colossi, se non tagliano, bloccano comunque le assuzioni, come Amazon e Google. Apple invece deve fare i conti con problemi di produzione.

Per chi ha buona memoria tutto questo potrebbe ricordare ciò che è passato alla storia come 'bolla delle dot com', come ricorda corriere.it: ovvero quella tempesta che colpi le giovanissime aziende del web che, nei primi anni del duemila, videro il valore delle loro azioni impennarsi e poi sgonfiarsi all'improvviso.

Ma più probabilmente ciò che sta accadendo in questi mesi è un fenomeno diverso. Le aziende tecnologiche del nuovo millennio sono cresciute in un mondo senza Covid dove i canali tra Oriente e Occidente erano spalancati come non mai. In pochi anni lo scenario è stato stravolto e l'inflazione galoppante sta facendo il resto.

In ogni caso, dopo una crescita che sembrava infinita il mondo del tech si è svegliato bruscamente. E anche lui si trova ad aver a che fare con le questioni che affliggono da tempo altri settori.

Un nuovo scenario
Una vera e propria rivoluzione per un manipolo di aziende che sembrava non dover sottostare alle 'normali' regole del mercato.

Con ogni probabilità lo scossone di questi mesi porterà a un nuovo equilibrio, dove online e offline giocheranno ad armi pari, o almeno un po' meno impari. Complici anche i nuovi regolamenti dell'Ue che si muovono nella medesima direzione.

La nuova congiuntura potrebbe anche essere un'occasione per una parte del mondo offline di rafforzare la propria presenza sul mercato. Forte della consapevolezza che non è tutt'oro ciò che corre lungo la fibra ottica.

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