Affitti brevi di lusso, gli obiettivi e i piani della startup Nativo

Una trentina di proprietà a Milano, altre dieci che stanno attraversando la fase di onboarding e un obiettivo ambizioso: diventare il punto di riferimento nel mondo del real estate milanese. Stiamo parlando di Nativo, la startup specializzata nella gestione di immobili di lusso nel capoluogo lombardo e fondata nel 2020 da Sara Lini e Adriano Frigoli. (nella foto).

“Abbiamo voluto replicare il format di Housy a Milano, focalizzandoci sempre sugli affitti brevi, ma con immobili di maggiore qualità che avessero la capacità di raccontare il territorio milanese - spiegano i fondatori -. Arredi di design, molto caratteristici e riconoscibili, in modo che un viaggiatore potesse assaporare la città attraverso i dettagli della casa, appena varcata la soglia”.

Sguardo al mercato internazionale
La clientela è al 70% straniera, composta soprattutto da manager rilocati in Italia per lavoro e famiglie che spostano la residenza in Italia per ragioni fiscali. I clienti italiani invece sono perlopiù famiglie che ritornano dopo un periodo passato all’estero o in attesa che venga consegnato un immobile di nuova costruzione acquistato. I servizi offerti sono degni dell’hotellerie di lusso: non soltanto servizio pulizie, ma anche dog sitting, personal training, chef a domicilio e molti altri, e la gestione delle proprietà Nativo è affidata ad un gruppo di professionisti: un property manager dedicato, specializzato nella gestione di immobili di lusso che si prende cura della proprietà e degli ospiti; il team legale; il gruppo marketing e comunicazione, impegnato nella promozione e nella gestione del sito e dei canali social.

Criteri severissimi di scelta
I criteri di scelta degli immobili sono severissimi: “Solo il 3% di quelli proposti entra a far parte della collezione Nativo – spiegano dalla startup -. Sono tutti appartamenti di charme, di grandi dimensioni, situati in zone centrali e prestigiose della città, arredati con uno stile curato e riconoscibile e corredati di ogni comfort. Se l’appartamento non si presenta in condizioni adeguate, Nativo mette a disposizione i suoi interior designer e architetti per valorizzarne al massimo il potenziale”.

Ora lo sguardo è proiettato verso le grandi capitali internazionali e, intanto, Nativo si gode i dati incoraggianti del 2022, anno in cui il tasso di occupazione degli appartamenti del portfolio è stato del 95%. “Potendo contare su un’ampia lista di qualificati clienti in attesa tra i quali scegliere il giusto inquilino - spiega l’azienda - non passano mai più di due settimane tra il momento in cui un nuovo immobile entra nella collezione e quello in cui viene abitato. Il numero di richieste d’affitto che Nativo riceve è davvero molto alto e, di conseguenza, il processo di valutazione degli ospiti è estremamente attento, degno dei migliori club privati, con il risultato che, ad oggi, non si sono mai verificati casi di morosità”.

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